Non autosufficienti: diritti e sanità pubblica

Futuro da evitare. “No alla creazione del ghetto degli anziani inguaribili”

Il 28 aprile a Roma presso la sala Matteotti (Camera dei Deputati) sì è svolto un convegno per dibattere il che fare per evitare che la legge 33 del 2023 approvata da questo Governo (e preparata dal Governo Draghi) provochi un peggioramento delle condizioni di vita, di salute degli anziani non autosufficienti oltre i 65 anni.

La sala di 50 posti era piena e ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei sindacati di base, della opposizione Cgil e della Uil e di diverse associazioni. Con accentuazioni diverse hanno condiviso la necessità di far conoscere critiche, limiti e mobilitarsi per evitare questo travaso dal diritto esigibile ad un diritto legato al reddito e alle scelte politiche del momento. Non c’è nessuna presa in carico dei reali problemi. Forse per questo Silvio Garattini l’ha definita una presa in giro. Ognuno è toccato direttamente o indirettamente da questi problemi che già sono mal gestiti non c’è nessun bisogno di peggiorare le cose anzi.

La legge 33/2023 senza aggiungere un euro recupera e riorganizza, spingendo verso la privatizzazione, le risorse già previste dai fondi per la non autosufficienza, per i caregiver, e la indennità di accompagnamento. Discrimina i malati che non hanno 65 anni e togliendo la cura dalla sanità e passandola alla assistenza rende più precario il futuro.

In pratica l’art. 32 della Costituzione consente il diritto alla salute fino alla guarigione senza limiti mentre l’art. 38 che prevede l’assistenza dipende sempre dai mezzi economici disponibili.

Le stesse quantità di soldi si recuperano sotto il cappello dei finanziamenti del PNRR che cesseranno nel 2026 e quindi poi sarà complicato.

La legge 833 del 1978 sulla sanità pubblica è in vigore e andrebbe applicata e quando è il caso pretesa la applicazione superando le discriminazioni di una legge sulla non autosufficienza che riguarda chi ha oltre 65 anni, aumentando le risorse (la media europea spende un 25% in più dell’Italia ovvero 1,2% invece del nostro 0,9%, e il discorso potrebbe continuare). Silvio Garattini ha definito questa legge una presa in giro.

Il Governo entro gennaio 2024 ha la delega per applicare la legge (che è pessima, anche se molte associazioni con Draghi l’hanno considerata un passo avanti).

Si tratta di capirne e smontarne i limiti anche verificando le ragioni che trovate spiegate sul sito di

https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=14577

 e anche su

http://www.fondazionepromozionesociale.it/

Potete firmare se condividetela petizione su change.org:

https://www.change.org/p/diritto-alle-prestazioni-sanitarie-domiciliari-per-i-malati-cronici-non-autosufficienti?recruiter=1232335828&recruited_by_id=39dca370-447b-11ec-8be0-abd84bbba68f&utm_source=share_petition&utm_campaign=share_petition&utm_medium=copylink&utm_content=cl_sharecopy_31265270_it-IT%3A0

Il 17 maggio promosso dal Cdsa “Coordinamento nazionale per il Diritto alla Sanità per le persone anziane malate e non autosufficienti” si è tenuto a Roma un incontro “La non autosufficienza dell’anziano è un problema di salute” e qui trovi un aggiornamento https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=14713