Xerox sostegno a Pizzaut

Xerox in Italia ha aperto la strada delle fotocopie e poi delle multifunzioni e a tutto il mondo dell’ufficio. Sul versante dei prodotti e delle soluzioni innovative è sempre in corso una gara con altre case produttrici. Ma cogliamo l’occasione per far riflettere su come è cambiato il rapporto con i lavoratori.

La contrattazione aziendale Xerox dei primi anni ‘70 anticipò l’uguaglianza operai e impiegati, l’applicazione della settimana di 40 ore e concordò la 14esima mensilità e altro. L’ultimo contratto aziendale risale al 1988 con aumenti salariali e riduzione d’orario. Da metà degli anni 90 ha iniziato e ripetuto quasi ogni anno i licenziamenti collettivi incentivati portando avanti una ristrutturazione che ha portato gli organici da circa 1.800 ai poco più di 350 attuali.  Nel 2013 ha disdettato gli accordi aziendali cosicché ad oggi i neoassunti lavorano alla paga base del contratto nazionale.

Negli ultimi tempi quando ai lavoratori viene elargito un incremento salariale non si tratta di un aumento fisso, di merito, che resta in busta paga ma è riassorbibile al momento dei previsti aumenti contrattuali nazionali. Insomma, una mossa unilaterale che anticipa gli aumenti previsti dai contratti e che poi svanisce nel tempo.

La delocalizzazione di attività in paesi con manodopera meno costosa ha comportato una perdita di posti di lavoro in Italia per la salvaguardia dei profitti. Il passaggio di parte delle attività alle imprese esterne non garantisce del tutto la salvaguardia del rapporto con il cliente perché i lavoratori di queste imprese sono pagati e trattati anche peggio di quelli Xerox. Alcune zone sono scoperte. In generale sui lavoratori c’è stata, a fronte della riduzione dei posti di lavoro, una redistribuzione del lavoro esistente fra i dipendenti rimasti aumentando i carichi di lavoro. Per questo il tecnico si trova anche a dover fare il magazziniere, il logistico, la segretaria (scheduler) e gestire il rapporto con il cliente con un sovraccarico di stress e di tempi di lavoro. La media dei km percorsi per raggiungere i clienti è un ulteriore elemento che complica e rende difficile la vita dei lavoratori. Perciò sarà importante fare un salto di qualità con una contrattazione sindacale che dia concreti miglioramenti ai lavoratori.

Da dove arriva la Xerox?  Con il piano Marshall diverse multinazionali erano arrivate negli anni ‘60 del secolo scorso a Cernusco sul Naviglio e Cassina de’ Pecchi (allora si chiamava Rank Xerox, Stigler Otis, Lips vago, Gte, Kelvinator, e altre). Ad oggi quelle produzioni continuano ad esserci con altri nomi. Lorsignori continuano a fare profitti. Ai lavoratori spettano condizioni migliori. Dovremo darci da fare per ottenerle.

A buon rendere e buona cena

Lì, 12 aprile 2023