Morti sul lavoro, infortuni e malattie professionali non diminuiscono.
«Ogni 15 secondi un lavoratore muore sul lavoro a causa di un infortunio sul lavoro o di una malattia professionale. Ogni 15 secondi, 153 lavoratori hanno un infortunio sul lavoro. Si stima che ogni giorno, 6.300 persone muoiono a causa di incidenti sul lavoro o malattie professionali causando più di 2,3 milioni di morti all’anno». International Labour Organization.
La Lombardia per infortuni e infortuni mortali è tra le prime nel mondo.
Da anni la OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) ripropone l’attenzione e segnala gli interventi necessari che in gran parte restano sulla carta. Può essere utile guardare il video http://www.ilo.org/rome/eventi-e-riunioni/WCMS_842900/lang–it/index.htm in cui si racconta che : la collaborazione e il dialogo tra lavoratori e datori di lavoro è il modo più efficace per conciliare gli interessi e attuare politiche che salvano la vita. . E’ però evidente che questo modo di agire è come pestare l’acqua nel mortaio; il dialogo non basta e senza investimenti per le produzioni ambientalmente sostenibili e la sicurezza, senza la riduzione dei ritmi, delle precarietà e dello stress non produrrà risultati.
Il Governo in Italia ha recentemente reso possibile l’assunzione di un migliaio di Ispettori del Lavoro ma nel frattempo il personale tecnico e medico degli Spresal, delle ATS continua a ridursi. Lo svuotamento del ruolo degli RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) continua anche attraverso la formazione congiunta con la Confindustria. Il ruolo formale delle segnalazioni delle violazioni sul DVR (Documento valutazioni Rischi) da parte degli RLS dal 1996 (anno di nascita degli RLS nella legge 626 o a 81/2008) dimostra che è stato insufficiente a modificare le cose. E’ necessario ripensare ad una formazione autonoma sui diritti alla salute e sicurezza e a un atteggiamento contrattuale che di fatto diventa conflittuale per modificare gli ambienti di lavoro nel rispetto della salute e della sicurezza. Serve un ruolo attivo delle strutture sindacali e dei lavoratori; la volontà di far applicare le leggi (esistenti) e piattaforme sindacali rivendicative per ottenere gli investimenti necessari.
Un ruolo attivo di lavoratori/trici, delegati e sindacati si può riprendere realtà per realtà con un coinvolgimento diretto e una raccolta dati delle criticità anche attraverso assemblee retribuite, inchieste, sondaggi e una successiva rielaborazione che porti a definire rivendicazioni e azioni dei delegati (RLS e sindacali).
domande e risposte su salute e sicurezza (tramite il qr e poi google moduli)
Cosa è migliorato nello scorso anno nella tua azienda? Cosa segnali tra le cose da fare per arrivare tra un anno in condizioni migliori nel tuo reparto/servizio? Cosa ti aspetti da RSU/RSA? – Cosa ti aspetti dagli RLS? – Cosa ti aspetti dal sindacato SIAL-Cobas? Cosa ti aspetti dagli altri sindacati?
Momenti musicali per riflettere:https://www.ildeposito.org/canti/lavorare-con-lentezzahttps://aws.lsd.cat/audio/pu2AAWKt47k.mp3