23 febbraio: presidio dei lavoratori/trici degli alberghi di Milano e delegazione all’Assessorato del Lavoro e Turismo

Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici degli Alberghi di Milano

23 FEBBRAIO 2021

ORE 10.30

MILANO – PIAZZA DUOMO ANGOLO VIA MARCONI

PRESIDIO: REDDITO, DIRITTI E GARANZIE

PER I LAVORATORI E LE LAVORATRICI DEL TURISMO

Il settore turistico-alberghiero è stato travolto dalla pandemia del coronavirus, provocando un’emergenza senza precedenti: la maggior parte dei 30mila lavoratori/trici del settore di Milano si trova in cassa integrazione da un anno, con un assegno che si aggira intorno al 60 % del salario reale. Se i posti di lavoro non verranno garantiti con una proroga del blocco dei licenziamenti si avrà un vero disastro sociale, tenuto conto che nel corso dell’anno sono già stati lasciati a casa migliaia di lavoratori/trici con contratto a tempo determinato che andava in scadenza.

La pandemia ha fatto emergere drammaticamente tutti i vecchi vizi di questo comparto: contratti precari, a chiamata, part time involontari o in nero, cottimo e cambi di appalto continui, con società che “scompaiono” all’improvviso, non pagano il TFR e le varie competenze. Una giungla messa in piedi solo per ridurre salario e diritti ai dipendenti. Negli ultimi anni le aziende appaltatrici hanno iniziato ad applicare contratti peggiorativi rispetto al CCNL Turismo come il “Pulizie Multiservizi” (cameriere pagate 6,84 EURO/ora lordi in alberghi dove le camere costano a 1000 euro a notte!): in questo modo i Committenti fanno profitti risparmiando sul costo del lavoro e senza un intervento regolatore questa tendenza si affermerà quando ci sarà la ripresa del lavoro nel Turismo.

OGGI IL COORDINAMENTO INTERSINDACALE E’ QUI IN PRESIDIO COI LAVORATORI E LE LAVORATRICI DEGLI ALBERGHI DI MILANO PER CHIEDERE UN INCONTRO ALLE ASSESSORE AL TURISMO E AL LAVORO AFFINCHE’ LE ISTITUZIONI INTERVENGANO PER TUTELARE I POSTI DI LAVORO E SOPRATTUTTO PER GARANTIRE UN REDDITO DIGNITOSO A TUTTE E TUTTI:

– ESTENSIONE DEL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI E DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI

– INTEGRAZIONE DEL FIS FINO ALMENO ALL’80% DEL SALARIO

– REINTERNALIZZAZIONE DEI FACCHINI E DELLE CAMERIERE AI PIANI (in quanto servizi permanenti)

NO AL DUMPING SALARIALE CON CONTRATTI PEGGIORATIVI