Ungheria: la Legge Schiavitù entra in vigore il 1° gennaio 2019
traduzione a cura di Sial Cobas
Il 12 dicembre, il Parlamento ungherese ha votato una legge che consente al datore di lavoro di chiedere a suoi dipendenti fino a 400 ore di straordinario l’anno, con la possibilità di pagare queste ore anche tre anni dopo.
Si tratta di una legge che è stata accolta favorevolmente dai gruppi transnazionali fortemente impiantati in Ungheria e dalle loro aziende in sub-appalto. Ciò quando il “blocco” dell’immigrazione non permette di « allentare » il mercato del lavoro e i fondi europei sostengono l’economia. Alle rivendicazioni che puntano il dito sul peggioramento delle condizioni di lavoro si aggiunge una chiara opposizione al controllo sempre più stretto esercitato da FIDESZ (Alleanza Civica Ungherese) di Viktor Orban sull’apparato giudiziario, i media e l’economia : i fondi europei sono gelosamente custoditi da Orban e dal suo apparato. Venerdì 21 dicembre 2018, a Budapest, all’indomani della promulgazione della legge ungherese, si è tenuta una manifestazione con più di 15mila persone. Il movimento d’opposizione dovrebbe riprendere dopo il 1° gennaio 2019.
Redazione di A l’Encontre
Dichiarazione delle organizzazioni sindacali ungheresi
Il 20 dicembre 2018, il presidente dell’Ungheria ha firmato l’emendamento al Codice del Lavoro.
La Legge Schiavitù entrerà in vigore il 1° gennaio 2019.
Tutto questo è avvenuto senza alcuna consultazione preliminare con le parti sociali all’interno delle strutture tripartite, contro l’opposizione generale dei sindacati e ora anche contro l’opposizone di un’ampia coalizione di organizzazioni della società civile e dei partiti di opposizione.
Lo dimostrano le manifestazioni e i blocchi stradali che ci sono stati in tutto il paese. Si tratta di una violazione aperta della direttiva europea sul tempo di lavoro 2003/88/CE/ Art. 19/ Capitolo 4. L’innalzamento del numero di ore di straordinario annuali fino a 400 ore, al posto di 250, e l’aumento del periodo di conguaglio a 36 mesi al posto di 12 potrebbero portare ad un’eccessiva vulnerabilità dei lavoratori e ad un ulteriore spostamento dei rapporti di forza in termini di potere a favore del padrone. Ci sono già dei datori di lavoro che hanno dichiarato di voler attuare le nuove misure. Nel corso delle ultime settimane, MASZSZ (Confederazione dei sindacati ungheresi), e tutte le altre confederazioni, si è opposta ai cambiamenti che sono ormai stati adottati presentando l’opinione degli esperti, facendo appello ai responsabili politici e all’opinione pubblica. Dopo l’approvazione da parte dei partiti al governo e del Parlamento, sono state raccolte in 48 ore più di 11mila firme per una petizione online che chiede al Presidente di non firmare un tale progetto di legge.
Dopo l’iniziativa della Confederazione dei sindacati ungheresi (MASZSZ), è stato messo in piedi un comitato di preparazione dello sciopero e delle manifestazioni con la partecipazione del Forum di Cooperazione Sindacale (SZEF) e dell’Alleanza dei proffessionisti (ÉSZT), oltre ad una dozzina di sindacati ed organizzazioni della società civile.
Tutti questi soggetti stanno lavorando insieme coordinando le attività di informazione nei luoghi di lavoro e le diverse azioni di protesta e di sciopero.
I sindacati chiedono il ritiro di questa legge all’amministrazione pubblica, agli agenti della polizia, agli impiegati civili dell’esercito e dell’ufficio per la revisione dei conti dello Stato.
Le rivendicazioni mirano ad un dialogo sociale che sia adeguato alla revisione del Codice del Lavoro e alla legge sullo sciopero. Il 21 dicembre, a Budapest ci sono state diverse manifestazioni ed anche in altre città. Si stanno preparando delle azioni importanti per gennaio, ovvero degli scioperi nell’amministrazione pubblica, nei luoghi di lavoro dove questa nuova regolamentazione sarà applicata, intorno alle aree industriali, per arrivare ad un’azione nazionale. LaboursStart
Le organizzazioni che fanno parte della Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta
Organizzazioni sindacali nazionali interprofessionali
- Central Sindical e Popular Conlutas (CSP-Conlutas) – Brésil.
- Confederación General del Trabajo (CGT) – Etat espagnol.
- Union syndicale Solidaires (Solidaires) – France.
- Confédération Générale du Travail du Burkina (CGT-B) – Burkina.
- Confederation of Indonesia People’s Movement (KPRI) – Indonésie.
- Confederación Intersindical (Intersindical) – Etat espagnol.
- Confédération Générale Autonome des Travailleurs en Algérie (CGATA) – Algérie.
- Batay Ouvriye – Haïti.
- Unione Sindacale Italiana (USI) – Italie.
- Confédération Nationale des Travailleurs – Solidarité Ouvrière (CNT SO) – France.
- Sindicato de Comisiones de Base (CO.BAS) – Etat espagnol.
- Organisation Générale Indépendante des Travailleurs et Travailleuses d’Haïti (OGTHI) – Haïti.
- Sindacato Intercategoriale Cobas (SI COBAS) – Italie.
- Confédération Nationale du Travail (CNT-f) – France.
- Intersindical Alternativa de Catalunya (IAC) – Catalogne.
- Union Générale des Travailleurs Sahraouis (UGTSARIO) – Sahara occidental.
- Ezker Sindikalaren Konbergentzia (ESK) – Pays basque.
- Confédération Nationale de Travailleurs du Sénégal Forces du Changement (CNTS/FC) – Sénégal.
- Sindacato Autorganizzato Lavoratori COBAS (SIAL-COBAS) – Italie.
- General Federation of Independent Unions (GFIU) – Palestine.
- Confederación de la Clase Trabajadora (CCT) – Paraguay.
- Red Solidaria de Trabajadores – Pérou
- Union Syndicale Progressiste des Travailleurs du Niger (USPT) – Niger.
- Union Nationale des Syndicats Autonomes du Sénégal (UNSAS) – Sénégal.
- Unión Nacional para la Defensa de la Clase Trabajadora (UNT) – El Salvador.
- Solidaridad Obrera (SO) – Etat espagnol.
- Confederazione Unitaria di Base (CUB) – Italie.
- Independent Workers Union of Great Britain (IWGB) – Grande-Bretagne.
- Ogólnopolski Związek Zawodowy Inicjatywa Pracownicza (OZZ IP) – Pologne.
Organizzazioni sindacali nazionali categoriali
- National Union of Rail, Maritime and Transport Workers (RMT/TUC) – Grande-Bretagne.
- Centrale Nationale des Employés – Confédération Syndicale Chrétienne (CNE/CSC) – Belgique.
- Sindicato Nacional de Trabajadores del Sistema Agroalimentario (SINALTRAINAL/CUT) – Colombie.
- Fédération Générale des Postes, Telecom et Centres d’appel – Union Générale Tunisienne du Travail (FGPTT/UGTT) – Tunisie.
- Trade Union in Ethnodata – Trade Union of Empoyees in the Outsourcing Companies in the financial sector – Grèce.
- Syndicat national des travailleurs des services de la santé humaine (SYNTRASEH) – Bénin
- Sindicat dos Trabalhadores da Fiocruz (ASFOC-SN) – Brésil.
- Organizzazione Sindicati Autonomi e di Base Ferrovie (ORSA Ferrovie) – Italie.
- Union Nationale des Normaliens d’Haïti (UNNOH) – Haïti.
- Confederazione Unitaria di Base Scuola Università Ricerca (CUB SUR) – Italie.
- Coordinamento Autorganizzato Trasporti (CAT) – Italie.
- Syndicat des travailleurs du rail – Union Nationale des Travailleurs du Mali (SYTRAIL/UNTM) – Mali.
- Gıda Sanayii İşçileri Sendikası – Devrimci İşçi Sendikaları Konfederasyonu (GIDA-IŞ/DISK) – Turquie.
- Syndicat National des Travailleurs du Petit Train Bleu/SA (SNTPTB) – Sénégal.
- Asociación Nacional de Funcionarios Administrativos de la Caja de Seguro Social (ANFACSS) – Panama.
- Palestinian Postal Service Workers Union (PPSWU) – Palestine.
- Union Syndicale Etudiante (USE) – Belgique.
- Sindicato dos Trabalhadores de Call Center (STCC) – Portugal.
- Sindicato Unitario de Trabajadores Petroleros (Sinutapetrolgas) – Venezuela.
- Alianza de Trabajadores de la Salud y Empleados Publicos – Mexique.
- Canadian Union of Postal Workers / Syndicat des travailleurs et travailleuses des postes (CUPW-STTP) – Canada.
- Syndicat Autonome des Postiers (SAP) – Suisse.
- Federación nacional de trabajadores de la educación (SUTE-Chili) – Chili.
- Plateforme Nationale des organisations professionnelles du secteur public – Côte d’Ivoire.
- Fédération nationale des ouvriers et collectivités locales – Union Marocaine du Travail (UMT-Collectivités locales) – Maroc.
- Centrale Générale des Services Publics FGTB, Cheminots (CGSP/FGTB Cheminots) – Belgique.
- Botswana Public Employees Union (BOPEU) – Botswana.
- Organisation Démocratique du Travail – Organisation Démocratique du Travail (ODR/ODT) – Maroc.
- Federacao Nacional dos Ttrabalhadores em Transportes Aéros do Brasil (FNTTA) – Brésil.
- Federação Nacional dos Metroviários (FENAMETRO) – Brésil.
- Namibia Football Players Union (NAFPU) – Namibie.
Organizzazioni sindacali locali
- Trades Union Congress, Liverpool (TUC Liverpool) – Angleterre.
- Sindacato Territoriale Autorganizzato, Brescia (ORMA Brescia) – Italie.
- Fédération syndicale SUD Service public, canton de Vaud (SUD Vaud) – Suisse
- Sindicato Unitario de Catalunya (SU Metro) – Catalogne.
- Türkiye DERİ-İŞ Sendikasi, Tuzla et Izmir (DERİ-İŞ Tuzla et Izmir) – Turquie.
- L’autre syndicat, canton de Vaud (L’autre syndicat) – Suisse
- Centrale Générale des Services Publics FGTB, Ville de Bruxelles (CGSP/FGTB Bruxelles) – Belgique
- Arbeitskreis Internationalismus IG Metall, Berlin (IG Metall Berlin) – Allemagne
- Sindicato Unificado de Trabajadores de la Educación de Buenos Aires, Bahia Blanca (SUTEBA/CTA de los trabajadores Bahia Blanca) – Argentine
- Sindicato del Petróleo y Gas Privado del Chubut/CGT – Argentine.
- UCU University and College Union, University of Liverpool (UCU Liverpool) – Angleterre.
- Sindicato di base Pavia (SDB Pavia) – Italie.
- United Auto Workers local 551 Ford Chicago (UAW Ford Chicago) – Etats-unis.
- Sindicato Uno Prodinsa, Maipú – Chili.
Organizzazioni sindacali internazionali
- Industrial Workers of the World – International Solidarity Commission (IWW).
Correnti, tendenze o reti sindacali
- Transnationals Information Exchange Germany (TIE Germany) – Allemagne.
- Emancipation tendance intersyndicale (Emancipation) – France.
- Globalization Monitor (Gmo) – Hong Kong.
- Courant Syndicaliste Révolutionnaire (CSR) – France.
- No Austerity – Coordinamento delle lotte – Italie.
- Solidarité Socialiste avec les Travailleurs en Iran (SSTI) – France.
- Basis Initiative Solidarität (BASO) – Allemagne.
- LabourNet Germany – Allemagne.
- Resistenza Operaia – operai Fiat-Irisbus – Italie.
- Workers Solidarity Action Network (WSAN) – Etats-Unis.
- United Voices of the World