Comunicato dell’Union Syndicale Solidaires.
Traduzione a cura di Sial Cobas
Il 19 aprile in sciopero, in manifestazione, estendiamo e coordiniamo le mobilitazioni sociali
L’Union Syndicale Solidaires ha deciso di aderire all’appello per lo sciopero e le manifestazioni di questo giovedì 19 aprile. Le mobilitazioni in corso si rafforzano e si estendono nelle ferrovie, nelle università, negli ospedali, nell’amministrazione delle finanze pubbliche, in una parte sempre più consistente del pubblico impiego, ma anche nel settore privato, in particolare sulla questione dei salari e più in generale sulla questione del potere d’acquisto con la mobilitazione dei pensionati.
Ogni settore ha delle sue rivendicazioni. Sappiamo che di fronte a questo governo si sta costruendo un movimento di convergenza concreta delle lotte che potrà permetterci di vincere. Per questo occorre che ciascuno rafforzi la lotta in corso nel suo settore o luogo di lavoro. Queste convergenze prendono forme diverse, come è stato per esempio con la manifestazione parigina di venerdì 13 aprile, che è partita con i ferrovieri dall’Università di Tolbiac per arrivare alla Gare d’Austerlitz passando per l’ospedale de la Salpêtrière.
Oggi, giovedì 19 aprile, è una tappa importante nella costruzione della mobilitazione per rafforzare le lotte nelle imprese, nelle amministrazioni pubbliche, nei servizi e per continuare a costruire il rapporto di forza che ci permetterà di piegare questo governo.
Il ricorso crescente alla violenza contro i manifestanti ed in particolare contro i giovani non riuscirà a contenere la determinazione di coloro che stanno lottando.
L’Union Solidaires appoggerà tutte le mobilitazioni dei settori in lotta per la difesa dei servizi pubblici, degli statuti e dei diritti del lavoro, per l’aumento dei salari e per la difesa del posto di lavoro e dei diritti dei ferrovieri. Siamo impegnati nella costruzione di un 1° maggio il più unitario ed imponente possibile, come tassello fondamentale nella costruzione di questa convergenza unitaria delle lotte. Macron and CO vivono sulle nuvole, riportiamoli coi piedi per terra!