«Mille euro al mese, senza malattia». Come va un colloquio per
da Il Corriere di Bologna, del 30 agosto 2016
Esame scritto e orale in inglese, poi il faccia a faccia per ottenere un contratto di 3 anni: il racconto della cronista
Gambe scoperte per le donne, cravatta per gli uomini, così Ryanair seleziona il suo personale. Chi ha un tatuaggio o un piercing in vista, non entra. E così già il primo candidato, è stato rispedito a casa. Il tribale sulla spalla non perdona. Dopo che il governo ha disinnescato la mina del rincaro delle tasse aeroportuali (2,5 euro), il gruppo di Michael O’Leary procede al suo ricco piano di investimento in Italia. Ed eccoci così all’Hotel Bologna Airport, dove la più importante compagnia low cost si muove alla ricerca di hostess e steward da inserire in una delle sue basi in tutta Europa. In tutto sono 3.000 nuovi posti di lavoro da qui al 2018.
I CANDIDATI — A Bologna ci hanno provato una ventina di candidati. E nel gruppo c’era anche chi scrive. Gli aspiranti erano tutti giovanissimi, alcuni laureati, altri appena maturati, in gran parte spinti dalla passione di prendere, letteralmente, il volo. Passaporto alla mano, bella presenza, inglese fluente, flessibilità e un bel sorriso. Sono questi i requisiti richiesti per partecipare alle selezioni per diventare un membro della cabin crew, e conquistarsi così un contratto a tempo determinato per tre anni. Gli step sono due: prima si compila un test scritto in inglese (livello B1), che ieri solo in tre non hanno passato, e poi si viene valutati oralmente da un esaminatore. Le domande spaziano: «Perché vorresti fare parte della nostra cabin crew?», «sei disponibile a cambiare vita e a ripartire da un’altra città?», «quando è stata l’ultima volta nella quale hai lavorato in un team?». Nel carnet delle questioni da proporre all’aspirante steward o hostess ci sono anche il numero di dipendenti dell’azienda.
STIPENDIO E MALATTIA — La paga proposta non è alta, si parla di 1.000 euro, fino ad un massimo di 1.400 al mese, a seconda di dove si viene inseriti. E poi c’è il capitolo malattia: non è prevista dal contratto, spiega l’esaminatore. Per questo è obbligatorio attivare per conto proprio una polizza assicurativa. Nei conti vanno aggiunti anche i costi del corso di sei settimane, previsto per formare il personale, e il pernottamento nell’albergo per frequentare il training, che partirà in Germania dal 24 ottobre. Tra le lezioni e i lavori di gruppo, sarà organizzato anche un corso di nuoto per testare le capacità dei dipendenti in caso di ammaraggio. Per un totale di circa 2.700 euro in tutto, non rimborsati e da pagare di tasca propria.
LE REAZIONI DEGLI ASPIRANTI — «Ma in compenso potremo volare tutto l’anno con Ryanair a 13 euro a tratta», spiega Marco, 19 anni di Cesena, con il sogno di studiare ingegneria mentre vola per i cieli europei. «Mi sono iscritto all’Alma Mater, ma appena ho saputo di questa opportunità ho pensato “ora o mai più”. Ho l’età giusta, riuscirei a stare sui libri nei tempi morti e nel frattempo girerei il mondo». A dargli man forte c’è anche Lara. È venuta da Urbino, sogna una carriera da hostess, ma per ora ha solo 18 anni, anche se è già una viaggiatrice e ha trascorso un intero anno negli States. A riportarli sulla terra ci pensa Andrea. Un altro candidato, un po’ più grande, pronto a sottolineare tutti gli aspetti negativi di un contratto «conveniente solo per Ryanair». E ancora: «La malattia ce la dobbiamo pagare noi. In più l’azienda paga solo le ore che passiamo in volo, circa 22 alla settimana, e se ne facciamo di più, non ci danno un aumento, ma un giorno libero in più — continua Andrea —. Non possiamo scegliere dove avere base, ci possono mandare ovunque, da Londra a Sofia, e le spese per vivere là sono tutte a carico nostro».
I RISULTATI — Se un tempo la compagnia area forniva gli appartamenti al proprio personale, ora non lo fa più. Anche se, come ha sottolineato lo staff, nei giorni lavorativi non ci si potrà allontanare troppo dall’aeroporto, al massimo in un’ora bisogna essere pronti a volare. Nei giorni liberi, invece, tre ogni cinque, ovviamente si può disporre del suo proprio tempo a piacimento. I risultati del Cabin crew day bolognese verranno ufficializzati tra una settimana. Chi sarà preso, avrà pochi giorni di tempo prima di decidere se cambiare vita. «Per ora preferisco non rifletterci troppo. Se mi scelgono, ci penserò allora. Il mondo degli aerei mi ha sempre affascinato — conclude Alessia —. Mi spaventa un po’ il contratto, nessuno ci ha parlato ad esempio di maternità. Non penso di diventare mamma a breve, ma comunque può essere un’eventualità».