COMUNICATO STAMPA del 23 settembre 2016
“SCAPPA QUANDO IL TRENO PASSA”
Il settembre 2016 si è svolta al Tribunale di Lucca l’ennesima udienza del processo contro gli imputati della strage di Viareggio avvenuta il 29 aprile del 2009. Un’udienza importante in cui hanno preso la parola le parti civili: per Medicina Democratica è intervenuta l’avvocato Laura Mara. Qualche giorno prima il Pubblico Ministero aveva concluso la sua requisitoria dopo aver fatto una ricostruzione puntuale e dettagliata dei fatti avvenuti quel famoso 29 aprile. Ha concluso per la colpevolezza degli imputati comminando pene “pesanti”, ma adeguate alla gravità dei fatti. All’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, sono stati chiesti 16 anni di reclusione.
L’AD delle FS era un grande manager che si occupava di tutto, compresi i licenziamenti di chi non aveva mostrato grande fedeltà era ritenuto poco fedele all’azienda ferroviaria, in particolare Dante De Angelis e Riccardo Antonini. Il primo licenziato perché svolgeva bene il suo lavoro di RLS (rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) e il secondo per essersi messo a fianco delle vittime e dei loro famigliari nella ricostruzione dell’incidente-crimine che ha portato alla morte di 32 persone.
Encomiabile il lavoro, l’iniziativa sociale e politica, soprattutto la mobilitazione delle associazioni, compresa la sezione di MD, di Viareggio: sempre presenti in tutte le udienze. E siamo quasi al termine del processo di primo grado in quanto la sentenza è attesa entro fine anno.
Nell’udienza di ieri si è parlato di prevedibilità dell’evento – una strage annunciata – quindi della enorme possibilità di evitarlo: indifferenza al principio di precauzione, mancanza della valutazione del rischio, non considerazione della necessità prevista di riduzione della velocità nei centri abitati, mancanza delle misure minime di sicurezza, se non quella, risibile, di cui al titolo che dice di scansarsi quando passa il treno. Così l’avvocato di Md e gli atri avvocati di parte civile che sono intervenuti ieri associandosi a quanto il PM aveva raccontato, affermato e richiesto.
Anche MD, come associazione e come movimento non può che approvare il lavoro dei PM ed attendere con fiducia che arrivi una sentenza giusta e perciò stesso di condanna per gli imputati, nella speranza che sia celere e quindi non intervenga – a cancellare tutto o quasi – la prescrizione.
Fulvio Aurora per Medicina Democratica
Milano, 23 settembre 2016