Dopo SFR, è la volta di Bouygues
Applicazione della Loi Travail. Soppressione del RTT (Riduzione del Tempo di Lavoro) a Bouygues Telecom
di Manon Véret-Gay, da Révolution Permanente del 17 agosto 2016
Traduzione a cura di Sial Cobas
Dopo SFR (Compagnia francese di Telecomunicazioni), è la volta di Bouygues Telecom approfittare delle vacanze per “riorganizzare” il lavoro dei suoi dipendenti: vuole infatti barattare la loro RTT (riduzione dll’orario di lavoro) con un leggero aumento di salario. Il 15 settembre, nuova data di mobilitazione contro la Loi Travail, si profila un appuntamento importante per i lavoratori del settore delle telecomunicazioni.
Dammi le tue riduzioni dell’orario di lavoro e ti darò il 2% del tuo salario
Solo qualche settimana fa SFR sopprimeva 5mila posti di lavoro, ossia un terzo del suo organico. Oggi, Bouygues Telecom vuole sopprimere gli RTT dei suoi dipendenti in nome della riorganizzazione dell’orario di lavoro. L’azienda baratterebbe i loro RTT con un “aumento “ del salario, poco più che simbolico.
I lavoratori potranno così abbandonare i loro 23 giorni o 11 giorni (a seconda della loro categoria) per un aumento del salario del 2%. Per quanto riguarda i quadri, anche loro possono gioire di questo aumento salariale, con un aumento dell’1,5% per due giorni di RTT in meno, sui 14 che hanno.
Prima della firma, questo accordo deve essere vagliato dagli organi di rappresentanza dei lavoratori, una volta rientrati dalle ferie. La CFDT Bouygues dice d’opporsi a questo progetto perché ci vede una complicazione nella gestione delle squadre di lavoro. Pertanto, da qui al rientro spera di ottenere un miglioramento del progetto, visto che è stata l’organizzazione sindacale che ha dato un appoggio alla Loi Travail e che non è quindi contraria tout court ad una sua applicazione in Bouygues, attraverso un accordo concordato con la direzione.
Soppressione della Riduzione dell’Orario di Lavoro, soppressione di posti di lavoro
Questo scambio tra Riduzione dell’Orario e aumento salariale (ma non proporzionato all’aumento di tempo di lavoro) si farà ora su base volontaria – per il personale ad oggi impiegato da Bouygues – ma verrà imposto al personale che verrà assunto d’ora in poi.
Di conseguenza, questo porterà a lungo termine ad un aumento generalizzato dell’orario di lavoro per tutti e il congelamento dei salari renderà evanescente questo pseudo aumento per gli attuali dipendenti. Secondo Azzam Ahbad, delegato sindacale di CFDT, “i servizi dedicati alla relazione col cliente sono i più minacciati dalla messa in campo di questi accordi, che si tradurranno con la non sostituzione di chi va in pensione”. Dopo la soppressione di 1400 posti nel 2014, Bouygues vuole continuare a ridurre il personale, facendo leva sull’intensificazione e l’automatizzazione del lavoro, e sull’aumento dell’orario di lavoro. In effetti, un lavoratore di un call center, che ha voluto mantenere l’anonimato, spiega che sono stati informati “di una revisione al ribasso dei volumi di chiamate da trattare nei prossimi tre anni”. I contatti col cliente tendono ad essere sempre più digitalizzati. L’operatore Free per esempio, utilizza di già un sistema robotico capace di comunicare con i suoi clienti.
Questa diminuzione progressiva del bisogno di rispondere fisicamente in prima persona ad un cliente porta di fatto ad una stagione di nuovi tagli di posti di lavoro nel settore delle telecomunicazioni.
Bouygues, SFR e tutti gli altri: stessa battaglia
Il 15 settembre sarà la prossima data di mobilitazione contro la Loi Travail. La CGT SFR fa già appello per legare le rivendicazioni dei lavoratori con quelle del movimento per l’abrogazione della Loi Travail.
Si tratta quindi di un appuntamento in cui i lavoratori del settore delle telecomunicazioni, come tutti gli altri d’altronde, hanno la possibilità di ritrovarsi assieme per denunciare questa politica di soppressione del lavoro e imporre le loro rivendicazioni. Contro la legge dei padroni, abrogazione della Loi Travail e di tutti i suoi cloni!