Francia: comunicato dell’intersindacale dopo l’incontro tra CGT, FO e il governo

Il respiro non ci manca!

Comunicato di CGT, FO, FSU, Solidaires, UNEF, UNL, FIDL del 30 giugno 2016

Traduzione a cura di Sial Cobas

La giornata del 28 giugno è stata come tutte le altre giornate di mobilitazione degli ultimi quattro mesi per il ritiro del progetto di legge e la conquista di nuovi diritti: ovvero un successo per i lavoratori, i giovani, i disoccupati e i pensionati. Successo e determinazione che non si affievoliscono! Tutto questo nonostante le condizioni per manifestare fossero piene di ostacoli che non hanno permesso a tutti di prendervi parte.

I primi risultati della votazione cittadina, lanciata dalle organizzazioni sindacali un mese fa, sono stati consegnati all’Eliseo al consigliere sociale del Presidente della Repubblica il 28 giugno mattina e nelle prefetture per le votazioni dipartimentali. Più di 700mila votanti, 15.796 seggi, in gran parte dentro le aziende, con il 92% dei votanti che si è espresso per il ritiro del progetto di legge Loi Travail: sono cifre che vengono a rinforzare i presidi, le azioni e le manifestazioni unitarie.

Inoltre, negli ultimi sondaggi risulta che l’opinione pubblica continua a sostenere la mobilitazione contro questo progetto di legge e il  70% degli interpellati dice anche di essere contro l’utilizzo dell’articolo 49.3 per farla passare.

Questo progetto piace ad un’esigua minoranza da tutti i punti di vista.

Il Primo Ministro ha organizzato degli incontri bilaterali il 29 giugno. Le organizzazioni deplorano il fatto che abbia escluso da questi incontri certe organizzazioni sindacali e della gioventù, in particolari modo quelle impegnate nella lotta contro il progetto di legge Loi Travail.

Peraltro il governo resta sordo alle proposte, in particolare quelle destinate a stabilire nuovi diritti e a lottare contro il dumping sociale.

Gli emendamenti al progetto di legge avanzati dal governo non modificano la vera natura di questo testo, anche se certe modifiche sono sicuramente frutto della mobilitazioni.

Tra l’altro, questo progetto di legge contravviene alle convenzioni internazionali dell’Organizzazione Mondiale del Lavoro e va incontro alla sanzione da parte del Comitato dei diritti economici, sociali e culturali dell’ONU riguardo agli effetti sulla protezione sociale dei lavoratori e la precarietà che genera. Tenuto conto di questa situazione, le organizzazioni firmatarie fanno appello a proseguire la mobilitazione contro questo progetto di legge, secondo modalità da decidere a livello locale, durante il dibattito parlamentare, particolarmente il 5 luglio.

Le organizzazioni sindacali e della gioventù decidono di ritrovarsi l’8 giugno per discutere delle ulteriori modalità di procedere dopo il dibattito parlamentare.