Per 24 ore il Marocco è andato al rallentatore: lo sciopero generale nazionale indetto da un fronte intersindacale costituito dalla CDT, la FDT, l’UGTM e l’UMT è stato molto partecipato, soprattutto nel settore pubblico.
Secondo il comunicato unitario lo sciopero generale del 24 febbraio ha avuto un’adesione dell’84,8%.
Presso certe amministrazioni pubbliche l’adesione è stata addirittura del 100%, mentre in altre parti i lavoratori si sono limitati a mettere la fascia nera al braccio. Gli Uffici della imposte, scuole, l’istituto di previdenza sociale, le poste, gli enti locali, Marsa Marocco hanno aderito in massa al movimento di lotta. Negli ospedali era garantito il servizio minimo per far fronte alle emergenze mentre gli studi e le cliniche private hanno lavorato normalmente.
L’attività portuaria è stata molto disturbata dallo sciopero, in particolare a Casablanca, dove le operazioni di carico e scarico sono state molto ridotte. Ha scioperato soprattutto il personale di Marsa Maroc. A Casablanca la circolazione sulle strade era più fluida del solito. Gli autobus, in particolare quelli di m’dina bus, sono rimasti in deposito, ma le altre compagnie private hanno svolto un servizio normale. In ogni caso non era facile muoversi nella città, anche per la grande presenza di taxi bianchi e rossi che hanno compensato la mancanza di servizi pubblici, astenendosi dal partecipare allo sciopero. Molti taxisti pensano che lo sciopero non servirà ad ottenere niente.
65% di adesione nel settore bancario, per via della presenza di molti tirocinanti che non se la sono sentita di fare sciopero per paura di non venire riconfermati. Il segretario dell’UMT spiega che il governo denigra i sindacati e si rifiuta di rispondere ai loro appelli per aprire un negoziato, ma anche solo per avere un incontro interlocutorio.
I sindacati vogliono un dialogo costruttivo su tutta una serie di questioni. Prima di tutto l’aumento generale dei salari, l’applicazione della scala mobile, l’aumento delle pensioni, l’abbassamento delle tasse per migliorare il potere d’acquisto. Si oppongono poi al progetto di riforma parametrica del calcolo della pensione degli impiegati pubblici portato avanti dal governo.
Riportiamo il comunicato, pubblicato in francese sul sito Wake Up
Comunicato dei sindacati:
In un clima di responsabilità e al tempo stesso di entusiasmo la classe operaia e le classi popolari marocchine hanno risposto in massa a questa giornata storica di mercoledì 24 febbraio 2016 di sciopero nazionale generale lanciato dal movimento sindacale rappresentato dall’Union Marocaine du Travail, dalla Confédération Démocratique du Travail, l’Union Générale des travailleurs du Maroc, la Fédération Démocratique du Travail et le Syndicat National de l’Enseignement supérieur.
Nonostante le provocazioni da parte delle amministrazioni locali e i tentativi d’intimidazione per frenare lo sciopero, l’ampiezza della partecipazione dei lavoratori del pubblico e del privato, degli artigiani, dei commercianti e dei liberi professionisti ha superato tutte le attese.
Attraverso questa manifestazione di massa i lavoratori marocchini, di tutti i settori e di tutto il territorio, hanno dimostrato ancora una volta con disciplina e responsabilità il loro impegno risoluto e determinato a far valere le proprie rivendicazioni per una vita dignitosa e addossano al governo l’intera responsabilità della profonda crisi sociale che attraversa il paese, che si rifiuta di avviare dei negoziati seri e di fermare le sue politiche e le sue decisioni unilaterali e antisociali.
Toccando i Dipartimenti ministeriali della funzione pubblica (Educazione, Salute, Finanze, Giustizia, Agricoltura, Infrastrutture…) e gli enti locali e alcuni istituti semi-pubblici (sicurezza sociale, formazione professionale, insegnamento superiore, agenzie urbane e agenzie di sviluppo…) lo sciopero generale ha paralizzato il paese. Molti settori economici vitali e strategici, pubblici e privati, come le banche, le poste e le telecomunicazioni, l’energia, il petrolio e il gas, l’acqua e l’elettricità, l’agricoltura e la pesca, le compagnie di assicurazioni, il trasporto di terra, aereo, marittimo e ferroviario, il settore tessile, del cuoio, delle costruzioni, l’industria alimentare, chimica, farmaceutica, metallurgica, le miniere etc…si sono fermati o hanno lavorato con personale ridotto.
Lo sciopero ha voluto ancora una volta attirare l’attenzione del governo sulle sofferenze e le rivendicazioni della classe operaia e delle masse popolari che necessitano di soluzioni urgenti negoziate con le parti sociali. La Commissione nazionale d’organizzazione dello sciopero ha deciso di non includere nello sciopero alcuni enti e aree industriali di produzione strategica e ha solamente invitato una parte dei lavoratori e quadri a mettere la fascia nera al braccio come segno di solidarietà con chi scioperava. La Commissione ha anche preso una serie di misure per assicurare il servizio minimo e la sicurezza delle installazioni.
Le cinque organizzazioni sindacali esprimono le loro sincere felicitazioni all’insieme della classe operaia marocchina e alle classi popolari che si sono impegnate senza riserva per garantire il successo a questa giornata di mobilitazione, dando prova di un alto grado di maturità e della loro capacità di protestare pacificamente per esprimere la propria collera, le loro aspirazioni e le loro rivendicazioni legittime.
Il movimento sindacale spera che il governo abbia ricevuto il messaggio e tragga l’insegnamento dovuto, per risparmiare al paese una caduta nell’instabilità sociale e per aprire senza tentennamenti dei negoziati seri e responsabili sulle questioni rivendicate.
La Commissione Nazionale di organizzazione chiama tutti i militanti di tutti i settori e di tutte le strutture sindacali a livello nazionale, regionale e locale a restare vigili e di intensificare il ritmo della mobilitazione al fine di prepararsi a condurre tutte le azioni programmate per la difesa dei diritti e le conquiste della classe operaia e delle masse popolari e per portare a buon fine le nostre rivendicazioni legittime
Viva l’unità sindacale
Viva la classe operaia marocchina
Casablanca 24 febbraio 2016
النقابة الوطنية للتعليم العالي
الفيدرالية الديمقراطية للشغل
الاتحاد العام للشغالين بالمغرب
الكونفدرالية الديمقراطية للشغـل
الاتحاد المغربي للشغل