Francia: il 31 marzo sciopero generale e mobilitazione di massa per il ritiro della Loi Travail

31 marzo francia 3All’indomani della grande manifestazione del 9 marzo il governo Hollande ha subito cercato di far credere che con degli aggiustamenti e delle modifiche si arrivasse ad un nuovo progetto di legge. Ma i punti fondamentali e la logica rimangono gli stessi, come è stato denunciato dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali e degli studenti. Questo è quello che conta, non l’abbandono, prevedibile, della CFDT o dell’UNSA! Il governo infatti ha puntato a dividere il fronte sindacale, riuscendo ad ottenere dichiarazioni concilianti dai sindacati riformisti CFDT, CFTC e CGC, che anzi si sono vantati di aver contribuito a migliorare il progetto di legge! Ma se anche la maggior parte delle organizzazioni sindacali rifiutano di parlare di sciopero generale o anche di lotta prolungata, sul terreno accadono delle cose importanti: a livello locale ci sono meno titubanze o addirittura contrarietà verso l’atteggiamento dei vertici di questi sindacati e l’appello intersindacale alla mobilitazione per il 31 marzo promosso dalla CGT, Solidaires, FSU, CNT-SO, LAB, FO sta raccogliendo molte adesioni. E’ intitolato “dalla risposta all’offensiva” e parla di blocco dell’economia del paese e di generalizzazione del movimento di protesta fino ad ottenere il ritiro del progetto di legge e l’inizio di una contro-offensiva per allargare e rafforzare i diritti dei lavoratori.

Traduciamo e pubblichiamo un intervento di Christian, dell’Union Syndicale Solidaires, pubblicato sul sito Alencontre il 15 marzo 2016

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Verso un grande movimento sociale in Francia?31 marzo francia 2

Il governo francese vuole distruggere il Codice del Lavoro (1); la normativa attuale è ben lontana dall’essere perfetta e ne combattiamo ogni giorno certi effetti. Ma il Codice del Lavoro è anche il frutto di un rapporto di forze costruito nel corso degli anni e con le lotte sociali, che assicura dei diritti e delle garanzie ai lavoratori e alle lavoratrici; dei diritti e delle garanzie che non si avrebbero nel quadro di un rapporto individuale, totalmente ineguale, tra padrone e lavoratore. E’ su questo punto che si concentra l’attacco del governo francese, che realizza ciò che chiedono da sempre i padroni.

Con questo progetto di legge, il governo soddisfa le vecchie rivendicazioni padronali. Tuttavia:

  • in Francia ci sono circa 6 milioni di disoccupati/e e molti precari
  • in Francia, gli azionisti che si arricchiscono attraverso il lavoro altrui hanno intascato 47 miliardi di euro di dividendi, nel solo 2015.
  • i capitalisti ci costano caro! E vogliono guadagnare ogni giorno di più.

Il 9 marzo eravamo mezzo milione per le strade.

La giornata nazionale di lotta del 9 marzo, organizzata in soli pochi giorni, è stata un gran successo. Ci sono state manifestazioni in moltissime città della Francia: è la prova che il rifiuto di questa legge è radicato profondamente nella popolazione. Eravamo mezzo milione a manifestare: questo è il segnale di un grande malcontento che attraversa il paese.

Manifestazioni, ma anche scioperi!

Il 9 marzo lo sciopero è stato molto forte nel settore ferroviario. Il 10 marzo erano in piazza i pensionati/e. Il 15 marzo, c’è stato lo sciopero del settore Sanità e Sociale. Molti sindacati del Pubblico Impiego preparano uno sciopero per il 22 marzo. Il 23 ci sarà lo sciopero nazionale delle poste. In poche parole, tutti i giorni si svolgono in molte aziende scioperi, sospensioni temporanee del lavoro, assemblee; e questo riguarda tutti i settori professionali.

Anche i disoccupati si mobilitano per difendere i loro diritti, nuovamente minacciati.

Il 24 marzo, giorno della presentazione del progetto di legge al Consiglio dei Ministri avranno luogo delle azioni interprofessionali.

I giovani sono molto presenti nella lotta.

Il 9 marzo c’erano molti giovani lavoratori a sfilare in corteo. Le Assemblee Generali negli atenei e nei licei hanno visto una grandissima partecipazione; moltissimi istituti sono entrati in sciopero e molte organizzazioni giovanili hanno lanciato una giornata di mobilitazione nazionale per il 17 marzo. Il sindacato deve stare al fianco dei giovani! Attraverso lo sciopero, partecipando alle manifestazioni, mettendo lo strumento organizzativo del sindacato al servizio dei giovani, sostenendo l’appello del 17 marzo.

Contro lo stato di emergenza, resistenza e contro-offensiva!

Dopo il voto sullo stato d’emergenza, sostenuto dalla quasi totalità dei parlamentari (2), il governo ha rafforzato considerevolmente le misure liberticide. I padroni ne approfittano per acuire la repressione anti sindacale. I tribunali condannano lavoratori che lottano per i loro diritti e contro le malefatte delle imprese (licenziamenti, stipendi non pagati, sanzioni, discriminazioni…). Giovani in formazione, lavoratori, disoccupati, pensionati, è il momento di mettere fine a questo stato di eccezione!

Il progetto che distrugge il Codice del Lavoro deve essere abbandonato!

Bisogna costruire subito un movimento di sciopero per imporre l’abbandono del progetto di legge che distrugge il Codice del Lavoro, per una riduzione significativa dell’orario di lavoro per abbattere la disoccupazione, per l’aumento dei salari e delle pensioni. Per questi motivi  CGT, FO, Solidaires, FSU, CNT-SO, CNT, LAB, etc., hanno indetto uno sciopero nazionale di tutte le categorie per il 31 marzo.

Mettiamoci fin da ora a preparare il 31 marzo e oltre!

I padroni vogliono imporci una regressione sociale di portata storica, attraverso la Loi Travail del governo. Noi possiamo impedirlo, possiamo invertire la rotta e imporre una profonda trasformazione sociale. Ci si gioca tutto proprio dentro le fabbriche, le aziende, i servizi! Organizziamo una potente giornata di sciopero nazionale interprofessionale il 31 marzo, prepariamo le Assemblee Generali per decidere come proseguire il movimento! La mobilitazione virtuale tramite internet è una cosa, il gioco politico in vista delle elezioni del 2017 è un’altra: ma è l’azione diretta dei lavoratori e delle lavoratrici attraverso il movimento sociale che si costruisce oggi che sarà determinante per l’avvenire!

Christian Mahieux, Union Syndicale Solidaires

(1) Il Codice del Lavoro contiene la legislazione basilare che va applicata in tutte le aziende. Il progetto dei padroni e del governo è, da una parte di rivederne molti punti cambiandoli però a scapito dei lavoratori, dall’altra parte indebolire il peso del Codice del Lavoro a vantaggio della contrattazione di secondo livello, che si gioca quindi sul piano della singola impresa, dove i lavoratori/trici hanno più difficoltà a opporre resistenza. E’ quello che, malauguratamente, i padronato è già riuscito ad imporre in molti paesi.

(2) Quelli della Destra, del Partito Socialista, del Partito Comunista Francese, del Front de Gauche, di Europa Ecologia – I Verdi, tutti hanno votato in novembre lo “stato di emergenza” che dà dei poteri esorbitanti alla polizia, che organizza la repressione su vasta scala! Ci sono stati solo 6 parlamentari su 558 che hanno votato contro (3 PS e 3 EELV)!