Proponiamo un intervento di Maria Rita D’Orsogna, fisico, docente universitario e attivista ambientale, da Il Fatto Quotidiano del 9 gennaio 2016.
E’ proprio uno strano governo questo, un governo in cui le cose non si fanno con intelligenza e per amore di nazione o di ambiente o di generazioni future. No, è un governo in cui si fanno le cose solo per zittire chi urla di più, per evitare di fare figuracce, per mettere toppe di qua e di là, con furbizie ed imbrogli.
In questi giorni, infatti, vengono prese decisioni diametralmente opposte, senza né capo né coda. Il giorno 1 gennaio 2016 con il nuovo anno e la nuova finanziaria (pardon, legge di Stabilità) viene re-introdotto il limite protettivo delle dodici miglia vietate alle trivelle lungo il perimetro nazionale.
Però, invece di bocciare definitivamente il progetto Ombrina Mare della Rockhopper Exploration che cade giusto entro le dodici miglia dell’interdizione, viene loro data una “proroga” di un anno. Si rimandano altre decisioni a dicembre 2016. Che significa? Perché questa proroga? Perché non dire ai petrolieri, se questo è l’intento della fascia di interdizione, di mettersi il cuore in pace ed evitare a tutti, petrolieri compresi, altri logorii? Non si sa. E poi viene approvata una concessione nuova vicino al piccolo paradiso delle isole Tremiti. Approvano il 22 dicembre e il 31 dicembre 2015 la decisione viene pubblicata sul Bollettino Ufficiale degli Idrocarburi e delle Georisorse (Buig). Ma… perché hanno aspettato proprio adesso? Anche qui non si sa. Ma se è vero che a pensare male ci si azzecca, forse è perché il nuovo limite delle dodici miglia sarebbe entrato in vigore con la legge di Stabilità il giorno dopo la pubblicazione sul Buig? In realtà i confini di questa concessione sono proprio al limite delle dodici miglia, quindi in realtà a star lì con lo scalpello, il nuovo provvedimento del 1 gennaio 2016 non l’avrebbe riguardata. Avranno pensato: perché rischiare? Avranno pensato: approviamola, zitti zitti, il giorno prima, giusto per star sicuri? Non si sa. Quel che si sa è che a fare un bel Capodanno sono stati quelli della Petroceltic d’Irlanda che adesso possono venire a trivellare i mari della Puglia.
Si tratta della concessione BR 274 EL, 370 chilometri quadrati per ricerca di petrolio che, anche se meno famosa di Ombrina, ha avuto un percorso similmente travagliato. E’ una concessione un taglia e cuci di altre concessioni con accorpamenti, riperimetriazioni, ampliamenti e restrizioni. Si aggiungono pezzi dalla d494B.R-.EL dalla d497B.R-.EL dalla d498B.R-.EL e se ne smussano in confini. Nelle sue vite passate contro questa concessione si erano già espresse le regioni di Puglia e Molise, ma al governo non importò questo. Addirittura ci furono controdeduzioni da parte di Roma sul parere della regione Puglia: come dire, ne sanno più loro, da Roma di quel mare dei pugliesi che lì ci vivono!
Cosa faranno qui? Ispezioni con tecniche di air gun, e se necessario, trivellazione di pozzi a circa 13 miglia dalle isole Tremiti. Interessante che solo pochi mesi fa in Italia era anche passata una legge per vietare l’air gun, e ora invece ne approvano l’uso, e non in un mare qualunque ma in una delle zone più belle dell’Adriatico. Sanno quel che fanno?
Niente paura però. E’ tutto a fin di bene, “al fine di valorizzare le risorse nazionali” con lo “sviluppo sostenibile” della produzione di petrolio nel rispetto dei “più elevati standard internazionali” di sicurezza. Non ho che dire. Petrolio sostenibile, governi che in sei mesi bocciano l’air gun e poi ne approvano l’uso, leggi sulle trivelle in mare che cambiano per quattro volte in cinque anni. Ma che paese è questo? Non si rendono conto che non sono seri?