Da luglio la Sevel di Atessa ha avuto un’impennata produttiva e quindi un’urgenza immediata di maggiore forza lavoro. Per il 2015 verranno prodotti più di 230mila veicoli. L’azienda ha “deportato” per tutta l’estate lavoratori da altri stabilimenti Fiat (Pomigliano, Cassino, Grugliasco), promettendo di mantenere 15 turni (e non 18). Ma i ritmi di lavoro sono aumentati e gli operai non ce la fanno più. Ad ottobre hanno fatto quattro sabati con scioperi degli straordinari.
Comunicato dello Slai Cobas Coordinamento Provinciale Chieti
IR-RE-SPON-SA-BI-LI STRAORDINARI
Lo stress da lavoro, a seguito degli ormai strutturali turni straordinari, inizia a farsi sentire non solo sulle mani, braccia e gambe dei lavoratori, ma colpisce le centraline nervose di alcuni neo e vecchi capi o supervisor da americanizzazione aziendale.
A seguito dei ritmi frenetici, delle riunioni obbligate ad orari indefiniti, della reperibilità e disponibilità illimitata, le centraline nervose di alcuni aziendalisti per eccellenza, i capi-ute, iniziano ad andare in tilt con frequenza regolare.
I test psico-attidudinali di selezione non prevedono probabilmente la loro capacità di tolleranza agli input precisi e ripetuti.
Nelle ultime settimane alcuni ingegneri neo-assunti, bramosi di accelerare i tempi di scalata gerarchica verso incarichi più prestigiosi e alcuni capi anziani hanno deciso di imporre l’indiscutibile credo aziendalista, impartito a memoria, alle sempre più esauste ed incolpevoli maestranze, con metodi autoritari accompagnati spesso da ingiurie e minacce.
Tali ir-re-spon-sa-bi-li-tà gestionali denotano il clima di odio e il pericoloso individualismo innescati dalle clausole contrattuali premio, per il raggiungimento dei risultati di efficienza e produttività, a differenza dell’invito alla collaborazione di squadra, suggerito dall’ospite illustre Xavier Zanetti.
Lo spot pubblicitario aziendale, di condivisione e partecipazione, è sempre più effimero per i lavoratori, costretti ogni giorno a subire il criterio clientelare e ritorsivo adottato da tali ir-re-spon-sa-bi-li dirigenti, con la complicità dei confaziendali, nell’assegnazione di postazioni lavorative e nella concessione dei permessi vari.
Le doti e le capacità umane restano l’unico valore aggiunto che hanno permesso e continuano a garantire il successo di Sevel, esperienze e professionalità sempre più screditate e non valorizzate dagli IR-RE-SPON-SA-BI-LI ingrati.
Onde evitare il contagio di simili patologie neuro-psichiche e rischiare di subire contestazioni disciplinari dai suindicati IR-RE-SPON-SA-BI-LI proclamiamo lo: