25 novembre: comunicato CGT spagnola per la giornata contro la violenza sulle donne

25 NOVEMBRE GIORNO INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Confederación General del Trabajo- CGT

Giorno dopo giorno, mese dopo mese, è trascorso un altro anno di denunce contro gli assassinii compiuti da uomini contro le donne; un nuovo anno nel quale si conta la media di una donna assassinata ogni 4 giorni, per il semplice fatto di essere donna o avere una relazione con lei, un nuovo anno senza riuscire a sradicare questo terrorismo continuo sulle donne.

In questo 25 novembre 2015 dobbiamo segnalare anche l’aumento di assassinii di figlie e figli con l’obiettivo di provocare massimo dolore e danno alle donne; così come vogliamo insistere sugli ostacoli che deve affrontare una donna che voglia sottrarsi alla violenza di un uomo.

Il Governo e l’Amministrazione Pubblica spende il denaro in campagne pubblicitarie come “Denuncia il tuo aggressore”, ma il problema è: che succede quando le donne maltrattate osano denunciare?

La CGT dubita che lo Stato riesca a sradicare la violenza. Siamo noi donne che continueremo a lottare e a rivendicare fino ad ottenere:

– protezione integrale e reale delle donne che denunciano maltrattamenti, aggressioni, violenza psicologica/fisica.

– che i maltrattamenti o la violenza venga dichiarata delitto contro l’integrità delle donne.

– l’inserimento della questione di genere nella formazione del personale educativo, sanitario, giuridico; la possibilità di scegliere l’avvocato/avvocatessa o professionista del diritto specificamente preparato sulla difesa delle donne vittime di violenza.

– la garanzia dei diritti e la protezione delle donne che si rivolgono al sistema di polizia, giudiziario o sociale.

– la sicurezza per tutte le  donne che abbiano sporto denuncia per evitare che vengano ulteriormente molestate, aggredite o uccise.

– il diritto delle vittime a non incontrare l’aggressore neppure in ambito giudiziarie o della questura.

– che le donne immigrate senza permesso di soggiorno non subiscano la pratica di espulsione qualora denuncino una violenza subita e il loro aggressore.

– che gli spazi di attenzione e accoglienza alle donne vittime di violenza maschile siano di pubblica gestione, che possiedano strutture funzionali, operative, al servizio delle donne, organizzate dalle donne, che siano le stesse donne maltrattate quelle che definiscano le loro necessità, che siano spazi ai quali vengano assegnati una parte delle spese militari.

– sviluppare programmi di educazione basati sull’eguaglianza che includano e visualizzino il femminismo/transgender  in tutte le sue diversità, il diritto all’identità e diversità sessuale ed educhino contro la violenza, l’omofobia, la transfobia……….