Nuova bozza di accordo UAW-FCA: a breve il referendum, ma gli operai restano scettici

UAW FCA accordoPubblichiamo aggiornamenti sulla vicenda dell’accordo tra il sindacato americano dei lavoratori del settore auto UAW e la FCA (Fiat-Chrysler). L’8 ottobre è stata approvata la bozza di un secondo accordo salariale che sarà nuovamente sottoposto a referendum dei lavoratori. Qualche correzione al precedente, ma con una fregatura dietro l’angolo. Importante seguirne gli sviluppi perché se approvato rappresenterà il modello di accordo per tutto il settore auto americano.

Di Matteo Bartocci da Il Manifesto dell’11 ottobre 2015.

L’UAW difende il nuovo accordo FCA, ma gli operai restano scettici.

La seconda bozza di contratto andrà a referendum. Il testo è quasi identico a quello bocciato. Marchionne si impegna ad aumentare i salari in 8 anni. Ma il contratto dura 4 anni e dunque ci sono timori che il prossimo rinegozierà i vantaggi promessi oggi

I dele­gati sin­da­cali delle fab­bri­che Fiat-Chrysler in Ame­rica hanno appro­vato la seconda bozza di accordo sala­riale con Mar­chionne dopo la cla­mo­rosa boc­cia­tura al refe­ren­dum di pochi giorni fa da parte degli ope­rai e la suc­ces­siva minac­cia di scio­pero senza un accordo migliorativo.

Impa­rando dagli errori della volta pre­ce­dente, l’Uaw (il sin­da­cato degli ope­rai dell’auto Usa), ha imme­dia­ta­mente dif­fuso la sin­tesi dell’accordo sul pro­prio sito Inter­net e sulle pro­prie pagine face­book, in modo da limi­tare quel pas­sa­pa­rola rive­la­tosi letale, per i ver­tici sin­da­cali, in occa­sione del voto. A giu­di­care dalle prime rea­zioni sui social net­work, però, i dubbi e i sospetti sulla bontà del nuovo con­tratto sono ancora molto diffusi.

Secondo le anti­ci­pa­zioni rese note dall’Uaw e le ana­lisi di media spe­cia­liz­zati come Auto­mo­tive News, l’accordo non cam­bia mol­tis­simo rispetto alla ver­sione pre­ce­dente, salvo sul punto deci­sivo della divi­sione in due sca­glioni dei salari Fca. Mar­chionne si impe­gna a eli­mi­nare la divi­sione tra la paga «base» (tier 2) e la paga «nor­male» (tier 1) secondo una pro­gres­sione di 8 anni, simile a quella adot­tata negli impianti cana­desi. Circa il 45% degli ope­rai Usa di Fca hanno la paga base, minore. Secondo il nuovo accordo, con aumenti pre-determinati in 8 anni, gli ope­rai più gio­vani o neo assunti pas­se­ranno gra­dual­mente dalla paga «base» di 19$ l’ora a quella «nor­male» di 30$ l’ora.

Gli aumenti però sono più alti nel secondo qua­drien­nio rispetto al primo, e su Inter­net gli ope­rai non man­cano di far notare che il pros­simo qua­drien­nio sarà affron­tato nel pros­simo con­tratto, non in que­sto, quindi la fidu­cia sul man­te­ni­mento degli impe­gni da parte di Fca è tutt’altro che granitica.

Il resto dell’accordo è sostan­zial­mente iden­tico a quello già bocciato.

Il sin­da­cato, in ogni caso, parla di «grandi passi avanti» e afferma che Fca si è impe­gnata a uti­liz­zare al 100% gli impianti Usa (dove i timori per il Tpp, dopo il Nafta, sono molto dif­fusi tra le union) senza ulte­riori ester­na­liz­za­zioni, pro­met­tendo inve­sti­menti per 5,3 miliardi di dollari.

Se gli iscritti Fca daranno il via libera, l’Uaw dovrà poi pas­sare ai rin­novi dei con­tratti con Ford e Gm, le due società dell’auto più grandi e più «ric­che» di Chrysler.