QVC: considerazioni sul risultato del voto della RSU

laerte voto lavoratoriRSU Qvc: votanti 69

La elezione delle RSU si è conclusa con questi risultati:

votanti 69 (1 nulla) – voti alla lista SIAL-Cobas 68

eletti: Daniel Farina voti 37; Maristella De Paoli e Federico Torza voti 11 e Vanessa Suriano voti 6.

Sui 555 dipendenti (208 uomini e 347 donne) hanno votato oltre il 12%.

La prima valutazione è che ci si poteva aspettare di più. In ogni caso ringraziamo tutti quelli che con il loro contributo hanno reso possibile questo risultato.

La ricerca dei perché è come al solito difficile: la direzione ci ha sempre remato contro; La presenza al seggio di lavoratrici dell’ufficio personale e la paura di far sapere che hai votato ha giocato negativamente. La campagna di Cgil e Cisl contro il voto ha pesato parzialmente; il giudizio negativo maturato in altre aziende e la mancanza di risultati credibili da parte dei sindacati confederali sono un fattore da non sottovalutare.

Ha pesato anche l’isolamento a cui siamo stati costretti come SIAL-Cobas.

In ogni caso vogliamo fare qualche considerazione di fondo. Nei posti di lavoro la sindacalizzazione continua a calare, le organizzazioni Cgil, Cisl e Uil mantengono un radicamento significativo ma sono sempre più in crisi. Perfino Confindustria non è messa bene e perde pezzi qua e là. I votanti alle elezioni sindacali come in quelle politiche sono sempre più in calo.

Governo, Confindustria e molte testate giornalistiche hanno persino attaccato le assemblee retribuite dei lavoratori di Pompei e del Colosseo.

L’art 20 dello statuto dei lavoratori dice: “I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nella unità produttiva in cui prestano la loro opera, fuori dell’orario di lavoro, nonché durante l’orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione. ….”

Naturalmente, voi lavoratori Qvc, non avete avuto accesso a questo diritto proprio perché non c’è una RSU, fatto salvo alcune assemblee puramente informative indette da Cgil e Cisl.

Ci sarebbe invece un gran bisogno di discutere nelle assemblee retribuite per trovare soluzione e  migliorare  le condizioni di lavoro in azienda.

Ci tocca fare un appunto sulla condotta di Cgil e Cisl rispetto a quanto riportato nel testo unico sulla rappresentanza del 2014 firmato da loro stessi e Confindustria.

Alla “sez. III punto 2 – Quorum per la validità delle elezioni. Le organizzazioni sindacali dei lavoratori stipulanti il presente accordo favoriranno la più ampia partecipazione dei lavoratori alle operazioni elettorali”.

E’ evidente che i sindacati locali di categoria Cgil e Cisl hanno di fatto boicottato le votazioni decidendo di non partecipare e chiedendo di non votare, contraddicendo, in questo modo, l’accordo firmato da loro.

Il perché non è così chiaro; l’effetto concreto è che non si sono voluti misurare nell’unica votazione prevista a cui possono partecipare tutti i lavoratori.

Le elezioni sono valide ove alle stesse abbia preso parte più della metà dei lavoratori aventi diritto”.

In questo caso non è stato superato il quorum del 50%+1 degli aventi diritto. Secondo il regolamento “Nei casi in cui detto quorum non sia stato raggiunto, la Commissione Elettorale e le organizzazioni sindacali operanti all’interno della azienda prenderanno ogni determinazione in ordine alla validità della consultazione in relazione alla situazione venutasi a determinare nell’unità produttiva”.

Il sindacato SIAL-Cobas e i lavoratori prendono atto che Cgil e Cisl si sono tirati fuori.

L’accordo del 2014 dice che con una rappresentatività non inferiore al 5% a livello nazionale, calcolata tra voti e iscritti, si avrebbe diritto ad andare al tavolo del contratto nazionale e questo dovrebbe valere anche a livello aziendale.

La volontà dei partecipanti al voto, per noi, viene prima di tutto e non siamo abituati ad abbandonare chi ci chiede di continuare l’attività sindacale.

Per questi motivi, consapevoli che questo è un punto di partenza, crediamo che la scelta giusta sia quella di ritenere valide le elezioni.

Ci impegneremo per costruire migliori condizioni affinché, al più presto, si possa realizzare una RSU più ampiamente rappresentativa.

Lì, 23 settembre 2015

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