Continua a propagarsi per l’Europa la stretta sui diritti sindacali, a cominciare dal diritto di sciopero.
In Gran Bretagna, le misure del Trade Union Bill – annunciato nel Queen’s Speech alla fine del maggio scorso – sono state presentate il 15 agosto dal Ministro del Commercio Sajid Javid e rappresentano il più grande giro di vite al sindacato degli ultimi trent’anni. Vengono criminalizzati i picchetti illegali e resi più difficili gli scioperi. Ai datori di lavoro viene concesso di assumere lavoratori interinali per sostituite il personale in sciopero e pretendere un preavviso di due settimane della data dell’azione sindacale. Infine, viene bloccato il flusso di fondi dai sindacati al partito laburista.
La proposta di legge arriva dopo gli scioperi dei mesi scorsi che hanno messo in ginocchio i trasporti di Londra. I macchinisti della metro, organizzati nel combattivo sindacato dei trasporti RMT, hanno infatti dato vita ad un poderoso sciopero il 5-6-7 agosto, ripetuto la settimana successiva, che ha visto il blocco totale del servizio Metro di Londra con 450 km di percorso e 200 stazioni. I lavoratori si oppongono al mancato adeguamento delle retribuzioni, alla decisione dell’Azienda di sostituire il personale alle biglietterie con macchine distributrici eliminando posti di lavoro, ai mancati investimenti nella sicurezza, e, soprattutto, alle condizioni del nuovo servizio notturno della Tube il cui lancio, fissato il 12 settembre, è slittato a data ancora da definirsi a causa dei negoziati tra l’autorità dei trasporti cittadini e i sindacati.
La proposta di legge discussa oggi al Parlamento è stata approvata in seconda lettura dai deputati britannici. Ora dovrà affrontare una terza lettura, oltre al passaggio alla Camera dei lord. Pare che il neo-eletto leader laburista Jeremy Corbyn sia pronto a dare battaglia…
Traduzione del Sial Cobas dell’articolo “Biggest crackdown on trade unions for 30 years launched by Conservatives“ apparso sul Guardian il 15 agosto 2015.
La portata della riforma va molto più lontano del piano precedentemente presentato che rendeva illegali gli scioperi che non ottenessero almeno il 50% dei voti di coloro che sono chiamati a votare.
In una serie di proposte al pari di quelle introdotte da Norman Tebbit nel 1985, Sajid Javid, il Ministro del Commercio, vuole che anche per quanto riguarda molti settori chiave del servizio pubblico almeno il 40% di coloro che sono chiamati a votare si esprima a favore dello sciopero.
Nel caso di 100 insegnanti interpellati sullo sciopero, quest’ultimo sarebbe legale solo se almeno 50 insegnanti votassero e 40 di loro appoggiassero lo sciopero.
Questo meccanismo della doppia soglia dovrebbe riguardare ogni sciopero del settore della sanità, vigili del fuoco, trasporti, sicurezza di frontiera, settore dell’energia – incluse le Forze di confine e gli addetti allo smantellamento degli impianti nucleari.
Come ulteriori modifiche Javid vuole:
– che tutti i sindacati, non solo quelli affiliati al Partito Laburista, chiedano ad ogni proprio membro se desidera pagare il prelievo politico e ripetano la consultazione ogni cinque anni. Il fondo annuale di 25 milioni di sterline proveniente da 4 milioni e mezzo di contribuenti fornisce il finanziamento a un’ampio spettro di campagne politiche oltre ad essere la principale risorsa economica del Partito Laburista.
– che i picchetti illegali o intimidatori diventino reato penale e non civile e che intervengano nuove forme di tutela per quei lavoratori che non vogliono fare sciopero. Verrà richiesta la nomina di un referente che dovrà essere disponibile in ogni momento alle richieste della polizia, e che sorvegli il picchetto, controllando anche il numero di persone per ogni fila, attualmente fissato a sei, secondo il codice di comportamento vigente.
– che i sindacati sottopongano al voto ogni quattro mesi il mandato a indire sciopero. Per i datori di lavoro è previsto il diritto ad assumere personale interinale per sostituire gli scioperanti, così come ad esigere dal sindacato un preavviso di due settimane sulla data dello sciopero.
– autorizzare il governo a fissare un limite alle ore che i lavoratori del settore pubblico possono impiegare per svolgere attività sindacale.
– dare al Certification Officer (una sorta di Ufficio Governativo preposto alla regolamentazione delle attività sindacali e dell’impresa) il potere di multare fino a 20mila sterline i sindacati per violazioni delle regole di segnalazione compreso il report annuale delle proprie proteste e picchetti. Il Certification Officer avrà anche potere di fare delle investigazioni e sarà finanziato in futuro da un prelievo congiunto dai sindacati e dai datori di lavoro.
-che sulla scheda di voto sia spiegato in modo chiaro quale sia il contenzioso tra il sindacato e l’azienda e quale sia l’azione sindacale prevista, in modo che tutti i membri del sindacato abbiano chiaro che cosa stanno votando.
Il numero di giorni di lavoro persi per sciopero è stato di 704mila nei 12 mesi precedenti ad Aprile 2015, ma questo dato è ben lungi dai 13 milioni di giorni di lavoro persi in media con gli scioperi negli anni Settanta, il periodo d’oro della militanza sindacale.
Il governo dichiara di sentirsi costretto a procedere a questa stretta a causa dell’elevato numero di scioperi che hanno bloccato la metropolitana di Londra, le ferrovie e le scuole, indetti sulla base di piccole consultazioni o sulla base di mandati referendari svoltisi due-tre anni fa.
Mick Whelan, il leader del sindacato dei macchinisti Aslef, ha già tacciato di fascismo l’attacco ai diritti sindacali. Paul Kenny, il segretario Generale del sindacato Confederale GMB, avverte che la riforma può avvelenare il clima nei luoghi di lavoro dal momento che elimina qualsiasi incentivo per i padroni all’ascolto dei lavoratori e alla risoluzione delle dispute interne.
Kenny ha affermato “mentre i lavoratori devono barcamenarsi tra mille ostacoli perchè il loro voto di assenso allo sciopero sia legittimo, i datori di lavoro potranno ignorare la volontà dei propri dipendenti. I lavoratori dovranno dare un preavviso dello sciopero di 14 giorni. Il che significa che i padroni avranno tutto il tempo necessario per assumere lavoratori che sostituiscano quelli in sciopero.
I cambiamenti all’attuale sistema di raccolta dei contributi politici sono anch’essi destinati a generare polemica dal momento che c’è sempre stato un tacito accordo per cui nessun partito avrebbe introdotto riforme (di parte) al sistema di finanziamento della politica senza un accordo trasversale tra i partiti.
I piani di Javid invece sono evidentemente mirati a generare un buco nei fondi del Partito Laburista.
Queste sono state le dichiarazioni del Ministro: “i sindacati hanno un ruolo costruttivo da giocare nel rappresentare gli interessi dei loro membri, ma il governo della nazione bilancerà i loro diritti con quelli di chi lavoro e dell’impresa.”
“ Questi cambiamenti vengono introdotti per fare in modo che abbiano luogo solo quegli scioperi voluti dalla maggioranza dei lavoratori chiamati al voto e tutte le altre possibilità siano state esplorate”.
Il ministro per le Competenze, le Imprese e l’Equità, Nick Boles, ha detto: “le persone hanno il diritto ad aspettarsi che i servizi sui quali loro e le loro famiglie fanno affidamento non si interrompano con un breve preavviso da scioperi che hanno il supporto di solo una piccola parte dei membri del sindacato.
“Queste sono delle riforme di buon senso e giuste che controbilanciano il diritto allo sciopero con il diritto di milioni di persone a condurre la loro vita quotidiana senza interruzioni all’ultimo minuto”.