Expo ci costa caro: continuiamo con la campagna ALTEREXPO

P1000197I giornali e la TV hanno parlato della mayday-noexpo soprattutto per i danni.
La presenza come SIAL-Cobas è stata per rappresentare la nostra contrarietà alla devastazione del territorio, del debito e del malaffare e contro la precarietà e il lavoro gratuito e sottopagato. Queste ragioni rimangono tutte, perciò continueremo la campagna contro Expo che ci costerà decine di miliardi di debito (più del doppio dei 5 miliardi da restituire ai pensionati) e per contrastare le scelte che lorsignori delle multinazionali, vere protagoniste di Expo, preparano con cibi sempre più omologati e di peggiore qualità, ancora maggior inquinamento della terra e distruzione della biodiversità.
La manifestazione nazionale del 1° maggio andava oltre le forze dell’area milanese del comitato noexpo ed ha avuto una presenza soprattutto di attivisti di molte forze, comitati e sindacati di base. Una presenza ampia, circa 20.000 persone, ma ancora non all’altezza del movimento che servirebbe.
Inoltre dentro alcune aree c’è chi pensa di far sbocciare l’insorgenza e la protesta determinando azioni e “sanzionamenti” contro le banche e altre rappresentazioni del sistema. Tutto ciò viene fatto sopra la testa dei manifestanti e dei promotori della giornata di lotta con il risultato che non solo non si parla della ragioni dei manifestanti ma al contrario la stampa può dire che il movimento è azzoppato, violento e che in fondo Expo va bene.
Questi gesti possono essere raccolti da giovani incazzati e senza speranza o futuro ma questa non è una buona ragione per sostenerli e comunque non sono la strada per far crescere un alternativa alla crisi del sistema. Di manifestazioni violente ce ne sono state nei vari periodi di lotta e si possono ricordare le molte volte che i cittadini offrivano ai manifestanti ospitalità e i limoni contro i lacrimogeni della polizia. Certo i tempi son cambiati ma le scelte non condivisibili di alcuni quando rendono più difficili le ragioni di chi protesta e lotta c’è qualcosa che non va.
Questi gesti inoltre facilitano il compito di chi prepara un altro giro di vite con la restrizione delle libertà e del diritto di manifestazione e di sciopero.
Siamo contrari ai cosiddetti “sanzionamenti” e danneggiamenti per molte ragioni, la più importante di tutte è che la conseguenza è quella di rendere più difficile lo sviluppo del Movimento impedendo alle sue ragioni di conquistare consenso popolare mentre i reali responsabili (governo, padroni e istituzioni locali) dello scempio di legalità, del cemento, del malaffare, del debito e della violenta aggressione ai diritti lavoratori cercano con la complicità dei media di assolversi.
Saremo presenti alla assemblea Noexpo di valutazione e di rilancio delle iniziative contro il modello Expo che proseguiranno nel semestre sotto il titolo ALTEREXPO ma non solo.
Continueremo a garantire la nostra presenza nelle prossime iniziative: tra le diverse iniziative in programma ricordiamo che il 16 maggio si inaugura la TEM (Tangenziale Est Milanese) che tanti disastri ha provocato sul territorio e che lascia uno strascico di inchieste e debiti.
Segnaliamo inoltre la buona partecipazione al primo maggio di Taranto con decine di artisti e oltre centomila partecipanti e che quasi nessun giornale o tv ha segnalato.
Lì, 3 maggio 2015