Francia: comunicato intersindacale per lo sciopero nel Pubblico Impiego il 22 maggio

Traduzione a cura di Sial Cobas

Riunitesi il 10 aprile 2018, le organizzazioni sindacali CFDT – CFE/CGC – CFTC – CGT – FAFP – FO – FSU – UNSA – SOLIDAIRES ribadiscono di non condividere l’orientamento, il metodo e il calendario proposti dal governo nel documento di intenti intitolato “Rifondare il contratto sociale con i dipendenti pubblici”.

Soprattutto, le organizzazioni non condividono gli obiettivi perseguiti dal governo miranti a ridurre il perimetro dell’azione pubblica, con la prospettiva di abbandono e addirittura di privatizzazione di funzioni che sono sempre state del sistema pubblico. Le organizzazioni sindacali hanno altre proposte e rivendicazioni e chiedono l’apertura di un tavolo di discussione a partire da presupposti diversi. Esigono un dialogo sociale rispettoso dei rappresentanti dei lavoratori. Lo Statuto Generale del Pubblico Impiego, gli statuti particolari di settore e il sistema pensionistico non devono solo essere mantenuti, ma sviluppati.

Infine, le organizzazioni sindacali esigono che vengano prese delle iniziative per far rispettare l’uguaglianza professionale e per guadagnare nuovi diritti.

Lo sviluppo delle funzioni del servizio pubblico al servizio dell’interesse generale necessita la creazione di posti di lavoro con contratto statale nei servizi che ne hanno bisogno e un nuovo piano di nomine in ruolo. A tal fine verranno organizzati dei presidi in occasioni della prossima riunione in cui si affronterà questa questione con l’Amministrazione.

Le organizzazioni rifiutano il progetto di soppressione di 120mila posti di lavoro e il ricorso maggiore ad un contratto che peggiorerà le condizioni di lavoro dei dipendenti pubblici. Considerano che lo sviluppo della contrattualizzazione (un contratto individuale di tipo privato che è stato introdotto anche nel sistema pubblico e che non ha le prerogative e le tutele del contratto nazionale del pubblico impiego, ovvero del contratto “statale”) costituisce un attacco allo statuto del Pubblico Impiego, così come la possibile remunerazione in base al merito, stabilita secondo criteri opposti a quelli del servizio pubblico.

Dopo aver ottenuto un incontro per giugno sulla questione salariale, le organizzazioni esigono che il governo faccia una proposta che possa permettere un reale miglioramento del potere d’acquisto per tutti i dipendenti pubblici. Chiedono a tal fine delle misure generali: fine del blocco del valore dell’indicizzazione del costo della vita e sua rivalorizzazione, la compensazione delle perdite subite, l’abrogazione della giornata di carenza (attesa di indennità per malattia), rispetto degli impegni presi in materia di progressione di carriera, miglioramento degli sviluppi della carriera….

Le organizzazioni sono fedeli ad un Pubblico Impiego votato a rendere servizi di qualità a tutti i cittadini sull’intero territorio, ai valori e ai principi di uguaglianza, di solidarietà e di giustizia sociale, oltre alla necessità di rafforzare i dipendenti pubblici nel loro ruolo e nelle loro mansioni.

Chiamano tutti i dipendenti ad una nuova giornata di sciopero e di manifestazioni in tutto il settore del Pubblico Impiego per il prossimo 22 maggio. Verranno intraprese le iniziative necessarie per difendere il modello sociale pubblico ogni qualvolta esso sia minacciato. Si invitano gli attivisti e i lavoratori a tenere immediatamente delle assemblee generali nei luoghi di lavoro, utilizzando le ore mensili di informazione (HMI) per far crescere il dibattito tra i dipendenti pubblici e preparare una sequenza di azioni in preparazione allo sciopero. Le organizzazioni invitano a mettere in piedi ovunque delle iniziative e delle azioni per riunire cittadini e lavoratori intorno alla questione della difesa del settore pubblico: incontri, raduni, conferenze stampa, dibattiti, petizioni, azioni di contro-informazione rivolte a sensibilizzare i cittadini….

Le organizzazioni sindacali si impegnano infine a far crescere la mobilitazione a ridosso dell’incontro sulla questione salariale previsto a metà giugno.