Daniela Cavallotti: un’imprescindibile

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Daniela Cavallotti

Un’imprenscindibile

Nella notte fra il primo ed il due gennaio Daniela Cavallotti, ex lavoratrice del Comune di Milano e storica delegata RSU e della RdB, è morta a 67 anni uccisa da un mesotelioma pleurico causato dall’esposizione professionale all’amianto.

Nel luglio 2015 Daniela ha scoperto la sua malattia: un infido tumore connesso all’esposizione all’amianto che fino ad oggi non ha cure risolutive. Ricordiamo che Daniela ha lavorato per 25 anni nel Palazzo Pirelli di via M. Gioia a Milano chiuso da circa tre anni per amianto, e fino all’ultimo ha lottato contro la malattia e contro le istituzioni – Comune di Milano, ASL di p.le Accursio e Magistratura – per ottenere una giustizia che le è stata negata. Anche lei vittima del profitto.

Non ci sono parole per esprimere la nostra tristezza ma anche la nostra rabbia, perché come tanti altre morti (sul lavoro e di lavoro) anche questa poteva essere evitata.

Daniela ha lottato instancabilmente per i diritti dei lavoratori, dei più deboli e lo ha fatto con tutte le sue forze. Ha vissuto una vita al servizio degli altri e per gli altri.

Con Daniela se ne va un pezzo della migliore umanità. Quell’umanità che l’ha portata a lottare fino all’ultimo, non per se stessa ma per i colleghi di tanti anni affinché fossero consapevoli di cosa rischiano. Altruista fino alla fine!

Vogliamo ricordarla per la sua coerenza sindacale, la sua tenacia. Da sempre in prima fila nelle lotte per la difesa dei lavoratori e per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro insieme a un piccolo gruppo di delegati, ha condotto tante battaglie, oltre a quelle sindacali, per la bonifica dei siti del comune contenente amianto a cominciare dalle scuole.

Troppo lungo l’elenco delle sue battaglie ne citiamo solo alcune, quelle fatte assieme a pochi delegati RSU: la bonifica dall’amianto del Museo di Storia Naturale (frequentato da tantissime persone, in maggioranza bambini), della sede di Via Larga (sottotetto e altre stanze), di Palazzo Marino (spogliatoi dei vigili e dei commessi), del Museo Egizio e di tante altre sedi, compreso il palazzo in cui lavorava, dove i dirigenti avevano sempre negato la presenza d’amianto.

Per finire ricordiamola per il suo sorriso, la sua risata, la solarità che emanava.

C’é un solo modo per rispettare la sua memoria continuare la lotta per bonificare tutti gli edifici del comune di Milano dall’amianto.

Ciao Daniela,

per noi è un onore averti conosciuto e aver lottato al tuo fianco. Ci mancherai.

Ci sono uomini che lottano per un giorno e sono bravi.

Ci sono altri che lottano un anno, e sono più bravi.

Ci sono quelli che lottano molti anni, e sono ancora più bravi.

Però ci sono quelli, che lottano tutta la vita, essi sono gli imprescindibili.

Maria Amato, Ivan Bettini, Gianluca Cangini, Gino Carella, Antonio Cusimano, Mario di Padova, Roberto Firenze, Angela Foggetta, Paola Masetti, Davide Renoffio, Lucia Ronchi, Stefano Valsecchi

7 Gennaio 2017