In un Paese segnato da povertà crescente, disuguaglianze e precarietà, il Governo Meloni destina 23 miliardi aggiuntivi alle spese militari, sottraendoli a sanità, scuola, welfare e diritti.
Rivendichiamo investimenti nei servizi pubblici, stabilizzazioni delle/dei precari, aumenti salariali, pensioni dignitose, riduzione dell’orario di lavoro, salario minimo e diritti per tutte e tutti, oltre alla solidarietà al popolo palestinese.
Si protesta contro legge di bilancio antisociale, economia di guerra, privatizzazioni, repressione sociale, autonomia differenziata e violenza di genere.
Una mobilitazione necessaria per chi vive di salario, non di rendita.
E nel nostro settore, quello dei Servizi educativi, sociali, sanitari pubblici ma esternalizzati potremmo aggiungere ragioni specifiche di lotta:
• PER IL MIGLIORAMENTO DEI CONTRATTI DI LAVORO (IN RIFERIMENTO A QUELLI DEL PUBBLICO IMPIEGO)
• PER MAGGIORI INVESTIMENTI NEL MANTENIMENTO E MIGLIORAMENTO DELLE STRUTTURE PUBBLICHE
• PER MAGGIORI SOSTEGNI ALLA PREVENZIONE DEL BURN-OUT E ALLA TUTELA DELLA SALUTE PSICO-FISICA
• PER MAGGIORE TEMPO DI PROGETTAZIONE DI SERVIZI DI QUALITÀ VOLTI ALL’EMANCIPAZIONE E ALL’AUTODETERMINAZIONE DELLE PERSONE CON CUI LAVORIAMO
• CONTRO LA CONTINUE PRIVATIZZAZIONI E PER LA FINE DEL MECCANISMO DEGLI APPALTI
• CONTRO I TAGLI ALLA SPESA SOCIALE E I SERVIZI
In un contesto sociale nazionale in cui da un lato crescono i bisogni di cura e assistenza (legati anche all’aumento del disagio sociale e delle disuguaglianze) e dall’altro aumenta la fuga di operatrici e operatori dal settore per le scarse tutele salariali e della salute psico-fisica chi svolge questo lavoro.
Corteo a Milano contro riarmo e sfruttamento h 9.30 da Porta Venezia
