Sabato 30 gennaio AdL Cobas, Sial Cobas e Claps di Roma promuovono un’ Assemblea nazionale in streaming dalle 15 alle 18 sulla piattaforma zoom per riannodare il filo di un confronto tra esperienze di movimento, di conflitto sociale, di lotta sindacale.
Questo appuntamento arriva dopo un percorso comune che ha cercato di misurarsi con i drammatici nodi della crisi economico-sociale in corso, che la pandemia da Covid 19 ha soltanto accelerato, mettendo a dura prova un sistema sanitario già colpito da tagli massicci e privatizzazioni. A ciò si è aggiunta la gestione disastrosa di Regione Lombardia, la crescita delle diseguaglianze sociali e la chiusura delle scuole a fronte delle pressioni Confindustriali perché tutte le attività produttive rimangano aperte e “girino” a pieno regime.
Il Governo ha potuto e saputo mettere solo dei cerotti ad un sistema di welfare zoppicante, con bonus per partite Iva e assegni di Cig per i lavoratori dipendenti che sono inadeguati e arrivano in ritardo, con precari lasciati a casa, lavoratori dello spettacolo massacrati dall’assenza di qualunque “reddito di continuità” in un ambito di lavoro di per sé intermittente e discontinuo.
Oggi lo scenario si fa più fosco: Confindustria vuole mettere le mani sui fondi del Recovery Found in arrivo dall’Europa presentandosi con il piglio padronale di chi rivendica a sé la governance di questo imponente flusso di capitali, mettendo in discussione l’impianto dei progetti avanzati dal governo Conte.
La discussione di questo sabato 30 vuole quindi misurarsi con questo insieme di problemi cercando di comprendere insieme come rilanciare una battaglia sindacale, intrecciata con lo sviluppo di movimenti sociali che sono ripiegati nei mesi scorsi ma esistono, che tenga insieme salario, un solo ammortizzatore pagato al 100%, la rivendicazione di un reddito universale per tutti e tutte coloro che vivono nella precarietà o nel lavoro in nero, la proroga del blocco dei licenziamenti, la riduzione di orario come strumenti per contrastare l’attacco all’occupazione e ai diritti.
Insieme affronteremo il tema degli strumenti per autorganizzarci a partire da queste battaglie difensive, rivendicando il suolo di un sindacalismo che voglia connettere il conflitto sugli obiettivi che rispondano alle esigenze immediate dei lavoratori e delle lavoratrici con una prospettiva di trasformazione sociale perché la sola cura efficace contro le conseguenze sociali della pandemia è la lotta contro il capitalismo.
E per farla, occorre ripartire dalla messa in comune delle nostre forze, energie, potenzialità, facendo vivere una Rete intersindacale che, senza inventarsi nulla di nuovo, lavori concretamente per la convergenza delle lotte e tutte le esperienze di costruzione di solidarietà e mutualismo che in questa dolorosa e infinita crisi abbiamo già cominciato a sperimentare.
Quindi arriverderci a sabato prossimo, per partecipare attivamente ed uscirne più forti e convinti nella propria azione quotidiana nei territori e nei luoghi di lavoro.