Rete Sindacale Internazionale: 1° maggio, una giornata di lotta internazionale dei lavoratori

1 maggio: una giornata di lotta internazionale dei lavoratori


Come tutto il periodo attuale, anche questo 1° maggio è speciale. La pandemia di coronavirus non permetterà le tradizionali grandi dimostrazioni di strada. A seconda dei paesi, delle regioni e dei quartieri, a volte vengono prese iniziative per ricordare questa giornata internazionale delle lotte dei lavoratori. Noi li sosteniamo. Ma l’essenziale è altrove: nelle lotte che si svolgono ogni giorno: prima, durante e dopo il 1° maggio; nelle alternative al capitalismo che stiamo costruendo. La nostra Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e Lotta vuole essere uno strumento per questo!


Ogni anno, il 1° maggio, Giornata internazionale dei lavoratori, sottolinea l’importanza delle mobilitazioni sociali contro gli attacchi dei governi e del capitalismo. La storia del 1° maggio ne fa una giornata di mobilitazione e di riaffermazione della lotta di classe come motore del cambiamento radicale della società.
In tutto il mondo i lavoratori hanno affrontato la precarietà, la soppressione dei diritti storicamente conquistati, la mancanza di servizi pubblici di qualità, la repressione, la miseria, la fame, l’estrema destra, i governi razzisti neoliberali, maschilisti e les-trans-homofobi che costruiscono muri e fanno leggi che discriminano i più poveri. Le persone più oppresse vengono uccise mentre il tasso di violenza aumenta. Allo stesso modo, i movimenti sociali che lottano contro tali attacchi sono
criminalizzati e perseguitati. I nostri nemici sono gli stessi in tutto il mondo. Contro di loro, mettiamoci insieme nelle strade, nelle scuole, nelle università, nelle fabbriche, nelle campagne e negli spazi pubblici, dimostrando la nostra volontà di affrontare gli attacchi del capitalismo.
Governi e padroni affermano di essere in guerra contro il coronavirus. In realtà, stanno portando avanti una guerra contro la nostra classe sociale. Una guerra contro di noi, per i loro profitti !


La crisi sanitaria mondiale è in gran parte la conseguenza del sistema capitalista.


Chiaramente con ciò non intendiamo affermare che il virus sia stato creato dal capitalismo ; ma il disastro umano che stiamo vivendo, lui, è dovuto al capitalismo. Ovunque nel mondo, i governi fanno le stesse scelte, anche se con delle gradazioni un po’ differenti : hanno iniziato minimizzando
l’ampiezza dell’epidemia, non per ignoranza ma perchè il padronato, gli azionisti, i capitalisti avevano come priorità salvaguardare i loro benefici. I profitti di una minoranza, contro la salute di miliardi d’umani !


Una volta che la crisi si è sviluppata, i gravi danni del capitalismo ci sono scoppiati in piena faccia.


 Insufficienza d’infrastrutture, di personale, di mezzi in tutti i settori della Sanità : è il risultato della distruzione dei servizi pubblici in una parte del mondo, e della loro quasi inesistenza nell’altra parte.
 Mancanza di materiale di protezione : maschere, gel idroalcoolico, test di screening, apparecchi respiratori ecc… Ma le fabbriche continuano a produrre armi. I capitalisti non vedono che i loro profitti, non l’interesse collettivo.
 In vari paesi, dei ricercatori e delle ricercatrici testimoniano che hanno dovuto abbandonare i loro lavori scientifici sul virus in questi ultimi anni, per ragioni di budget. I capitalisti preferiscono investire nelle multinazionali farmaceutiche che dettano legge in materia di medicine.

Durante la crisi sanitaria, gli affari continuano !


Di fronte al mondo del lavoro, i capitalisti sono feroci :
 Mantengono in attività una moltitudine di imprese che non sono essenziali alla vita della popolazione in un periodo di rischio sanitario come quello che stiamo conoscendo. Per continuare a guadagnare, i capitalisti mettono in grande rischio la salute e la vita di milioni di lavoratori e
lavoratrici nel mondo.
 Nei settori veramente essenziali (che dovrebbero essere limitati solo a cioè che è in rapporto diretto con la sanità, l’alimentazione e l’accesso al gas, elettricità, acqua…), il padronato richiede il rispetto di comportamenti di difesa anticontagio, rimettendo la responsabilità verso gli individui. Ma, da una parte, in molte aziende nulla viene fatto perché questi comportamenti siano effettivamente applicabili ; dall’altra parte, da soli non sono sufficienti. E’ tutta l’organizzazione del lavoro che deve essere rivista, guadagnandoci per la salute di ciascuno e ciascuna. E non possono essere i capitalisti, che non lavorano, a meglio definire ciò : siamo noi che dobbiamo farlo, in ogni servizio, edificio, impresa, in attività veramente essenziali.
 I capitalisti utilizzano la crisi sanitaria per restringere ancora i nostri diritti, le nostre conquiste sociali. In ogni paese, una grande parte delle misure d’urgenza consiste nell’attaccare i tempi di lavoro, i congedi, i salari, il diritto di sciopero ecc…
 La situazione è ancora peggio nelle regioni del mondo vittime dirette del colonialismo : le persone conoscono ben oltre che la miseria ; la crisi sanitara non potrà che avere delle conseguenze spaventose.

Si organizzano delle resistenze


Queste sono complicate da mettere in campo nel contesto che stiamo vivendo. Le organizzazioni aderenti alla Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta non vogliono allineare degli slogan, delle parole d’ordine, per il solo piacere di apparire « radicali ». Ciò che noi vogliamo, a
partire dai luoghi di lavoro e di vita è, federandoci liberamente, coordinandoci, anche a livello internazionale, costruire un movimento popolare di massa, di resistenza e di conquiste.
 Sosteniamo e facciamo conoscere le lotte di tutte le regioni del mondo.
 Riuniamoci per settore professionale, ma anche per difendere diritti specifici e perseguire l’uguaglianza sociale (donne, migranti, popolazioni oppresse per ragioni razziali…)
 Rifiutiamo che i più poveri, i più precari, paghino la crisi sanitaria.
 Tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici , qualunque sia il loro status (dipendenti, autonomi, disoccupati, interinali, stagionali ecc…) devono vedersi garantito al 100% il loro reddito, con un minimo per tutte e tutti garantito sulla base del costo della vita di ciascun paese.
 Prendiamo in mano i nostri interessi, sui luoghi di lavoro e di vita ! Governi, poteri pubblici, stato, sono degli strumenti al servizio del capitalismo.
 Requisizione delle imprese, servizi, commerci, luoghi pubblici, necessari per rispondere all’urgenza sanitaria !


Non lasciamo più i capitalisti liberi di organizzare catastrofi planetarie !

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Le organizzazioni che fanno parte della Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta

Organizzazioni sindacali nazionali interprofessionali

  • Central Sindical e Popular Conlutas (CSP-Conlutas) – Brésil.
  • Confederación General del Trabajo (CGT) – Etat espagnol.
  • Union syndicale Solidaires (Solidaires) – France.
  • Confédération Générale du Travail du Burkina (CGT-B) – Burkina.
  • Confederation of Indonesia People’s Movement (KPRI) – Indonésie.
  • Confederación Intersindical (Intersindical) – Etat espagnol.
  • Confédération Générale Autonome des Travailleurs en Algérie (CGATA) – Algérie.
  • Batay Ouvriye – Haïti.
  • Unione Sindacale Italiana (USI) – Italie.
  • Confédération Nationale des Travailleurs – Solidarité Ouvrière (CNT SO) – France.
  • Sindicato de Comisiones de Base (CO.BAS) – Etat espagnol.
  • Organisation Générale Indépendante des Travailleurs et Travailleuses d’Haïti (OGTHI) – Haïti.
  • Sindacato Intercategoriale Cobas (SI COBAS) – Italie.
  • Confédération Nationale du Travail (CNT-f) – France.
  • Intersindical Alternativa de Catalunya (IAC) – Catalogne.
  • Union Générale des Travailleurs Sahraouis (UGTSARIO) – Sahara occidental.
  • Ezker Sindikalaren Konbergentzia (ESK) – Pays basque.
  • Confédération Nationale de Travailleurs du Sénégal Forces du Changement (CNTS/FC) – Sénégal.
  • Sindacato Autorganizzato Lavoratori COBAS (SIAL-COBAS) – Italie.
  • General Federation of Independent Unions (GFIU) – Palestine.
  • Confederación de la Clase Trabajadora (CCT) – Paraguay.
  • Red Solidaria de Trabajadores – Pérou
  • Union Syndicale Progressiste des Travailleurs du Niger (USPT) – Niger.
  • Union Nationale des Syndicats Autonomes du Sénégal (UNSAS) – Sénégal.
  • Unión Nacional para la Defensa de la Clase Trabajadora (UNT) – El Salvador.
  • Solidaridad Obrera (SO) – Etat espagnol.
  • Confederazione Unitaria di Base (CUB) – Italie.
  • Independent Workers Union of Great Britain (IWGB) – Grande-Bretagne.
  • Ogólnopolski Związek Zawodowy Inicjatywa Pracownicza (OZZ IP) – Pologne.
  • Centrale Démocratique des Travailleurs de Martinique (CDMT) – Martinique
  • Associazione Diritti Lavoratori Cobas (ADL COBAS) – Italie

Organizzazioni sindacali nazionali categoriali

  • National Union of Rail, Maritime and Transport Workers (RMT/TUC) – Grande-Bretagne.
  • Centrale Nationale des Employés – Confédération Syndicale Chrétienne (CNE/CSC) – Belgique.
  • Sindicato Nacional de Trabajadores del Sistema Agroalimentario (SINALTRAINAL/CUT) – Colombie.
  • Fédération Générale des Postes, Telecom et Centres d’appel – Union Générale Tunisienne du Travail (FGPTT/UGTT) – Tunisie.
  • Trade Union in Ethnodata – Trade Union of Empoyees in the Outsourcing Companies in the financial sector – Grèce.
  • Syndicat national des travailleurs des services de la santé humaine (SYNTRASEH) – Bénin
  • Sindicat dos Trabalhadores da Fiocruz (ASFOC-SN) – Brésil.
  • Organizzazione Sindicati Autonomi e di Base Ferrovie (ORSA Ferrovie) – Italie.
  • Union Nationale des Normaliens d’Haïti (UNNOH) – Haïti.
  • Confederazione Unitaria di Base Scuola Università Ricerca (CUB SUR) – Italie.
  • Coordinamento Autorganizzato Trasporti (CAT) – Italie.
  • Syndicat des travailleurs du rail – Union Nationale des Travailleurs du Mali (SYTRAIL/UNTM) – Mali.
  • Gıda Sanayii İşçileri Sendikası – Devrimci İşçi Sendikaları Konfederasyonu (GIDA-IŞ/DISK) – Turquie.
  • Syndicat National des Travailleurs du Petit Train Bleu/SA (SNTPTB) – Sénégal.
  • Asociación Nacional de Funcionarios Administrativos de la Caja de Seguro Social (ANFACSS) – Panama.
  • Palestinian Postal Service Workers Union (PPSWU) – Palestine.
  • Union Syndicale Etudiante (USE) – Belgique.
  • Sindicato dos Trabalhadores de Call Center (STCC) – Portugal.
  • Sindicato Unitario de Trabajadores Petroleros (Sinutapetrolgas) – Venezuela.
  • Alianza de Trabajadores de la Salud y Empleados Publicos – Mexique.
  • Canadian Union of Postal Workers / Syndicat des travailleurs et travailleuses des postes (CUPW-STTP) – Canada.
  • Syndicat Autonome des Postiers (SAP) – Suisse.
  • Federación nacional de trabajadores de la educación (SUTE-Chili) – Chili.
  • Plateforme Nationale des organisations professionnelles du secteur public – Côte d’Ivoire.
  • Fédération nationale des ouvriers et collectivités locales – Union Marocaine du Travail (UMT-Collectivités locales) – Maroc.
  • Centrale Générale des Services Publics FGTB, Cheminots (CGSP/FGTB Cheminots) – Belgique.
  • Botswana Public Employees Union (BOPEU) – Botswana.
  • Organisation Démocratique du Travail – Organisation Démocratique du Travail (ODR/ODT) – Maroc.
  • Federacao Nacional dos Ttrabalhadores em Transportes Aéros do Brasil (FNTTA) – Brésil.
  • Federação Nacional dos Metroviários (FENAMETRO) – Brésil.
  • Namibia Football Players Union (NAFPU) – Namibie.
  • Palestinian Electricians’ Trade Union (PETU) – Palestine.
  • Missão Publica Organizada – Portugal

Organizzazioni sindacali locali

  • Trades Union Congress, Liverpool (TUC Liverpool) – Angleterre.
  • Sindacato Territoriale Autorganizzato, Brescia (ORMA Brescia) – Italie.
  • Fédération syndicale SUD Service public, canton de Vaud (SUD Vaud) – Suisse
  • Sindicato Unitario de Catalunya (SU Metro) – Catalogne.
  • Türkiye DERİ-İŞ Sendikasi, Tuzla et Izmir (DERİ-İŞ Tuzla et Izmir) – Turquie.
  • L’autre syndicat, canton de Vaud (L’autre syndicat) – Suisse
  • Centrale Générale des Services Publics FGTB, Ville de Bruxelles (CGSP/FGTB Bruxelles) – Belgique
  • Arbeitskreis Internationalismus IG Metall, Berlin (IG Metall Berlin) – Allemagne
  • Sindicato Unificado de Trabajadores de la Educación de Buenos Aires, Bahia Blanca (SUTEBA/CTA de los trabajadores Bahia Blanca) – Argentine
  • Sindicato del Petróleo y Gas Privado del Chubut/CGT – Argentine.
  • UCU University and College Union, University of Liverpool (UCU Liverpool) – Angleterre.
  • Sindicato di base Pavia (SDB Pavia) – Italie.
  • United Auto Workers local 551 Ford Chicago (UAW Ford Chicago) – Etats-unis.
  • Sindicato Uno Prodinsa, Maipú – Chili.
  • Asociación Gremial de Trabajadores del Subterráneo y Premetro, Buenos Aires (SUBTE/CTAt) – Argentine

Organizzazioni sindacali internazionali

  • Industrial Workers of the World – International Solidarity Commission (IWW).

Correnti, tendenze o reti sindacali

  • Transnationals Information Exchange Germany (TIE Germany) – Allemagne.
  • Emancipation tendance intersyndicale (Emancipation) – France.
  • Globalization Monitor (Gmo) – Hong Kong.
  • Courant Syndicaliste Révolutionnaire (CSR) – France.
  • No Austerity – Coordinamento delle lotte – Italie.
  • Solidarité Socialiste avec les Travailleurs en Iran (SSTI) – France.
  • Basis Initiative Solidarität (BASO) – Allemagne.
  • LabourNet Germany – Allemagne.
  • Resistenza Operaia – operai Fiat-Irisbus – Italie.
  • Workers Solidarity Action Network (WSAN) – Etats-Unis.
  • United Voices of the World
  • Unidos pra Lutar – Brésil.
  • Corriente Político Social Sindical 1° de Mayo de Buenos Aires – Argentine.
  • Coordinamento Nazionale Unitario Pensionati di oggi e di domani (CONUP) – Italie