Siamo felici che il decennale impegno della redazione di Medicina Democratica trovi sbocco ora anche sulla Rete, consultabile gratuitamente e aperto a segnalazioni e collaborazioni!
dal sito di Medicina Democratica
Abbiamo deciso di fornire a tutti quelli che ci seguono uno strumento informativo snello e più veloce che si aggiunge alla rivista storica di Medicina Democratica che manterrà il suo format di approfondimento.
Se la rivista storica, dagli ultimi 25 anni, si è caratterizzata come strumento di analisi approfondita per i movimenti, per fondare e rafforzare sia le ragioni di contrasto a scelte errate – sotto il profilo ambientale, della sicurezza e della salute – sia il percorso per la formazione di un scienza popolare e la definizione di alternative al modello economico (e tecnico !) del capitalismo, la rivista web vuole dare voce alle iniziative locali, di Medicina Democratica come delle moltissime realtà con cui condividiamo i percorsi, come pure fornire informazioni sintetiche su temi dibattuti o che dovrebbero essere dibattuti.
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Al link è possibile leggere e/o scaricare la pubblicazione. Ci attendiamo segnalazioni (e anche critiche e suggerimenti) per realizzarla al meglio e renderla utile.
In questo numero :
– NON CHIAMATELO WELFARE: LA TRAPPOLA DEL PRIVATO IN SANITÀ di Enzo Ferrara
– TEMPI DI ATTESA IN SANITAʼ : UN “PASSO AVANTI” O “MOLTO RUMORE PER NULLA” di Maurizio Portaluri
– Da ILVA a Piombino e ritorno – di Antonella De Pasquale
– Breve storia delle mamme per la salute e lʼambiente di Venafro
– Lʼevoluzione delle armi nucleari e dei trattati di controllo e disarmo: SULL’ORLO DEL BARATRO. IL RISCHIO PIÙ ELEVATO NELLA STORIA di Angelo Baracca
– Mamma NoPFAS in poche parole – di Mariangela Pacchin
– LʼEconomia della Felicità – di Gian Luca Garetti
– La nostra chimica quotidiana,dal muschio xilene alla formaldeide – di Marco Caldiroli
– OLTRE 40 ANNI DALLʼINCIDENTE DELLʼANIC DI MANFREDONIA SI CONTINUA A STUDIARE (A SCRIVERE E A FILMARE) E CON QUALCHE RISULTATO di Maurizio Portaluri
– Ponte Morandi: come la Gronda ha fatto 43 vittime senza nemmeno essere stata realizzata di Tino Balduzzi
Buona lettura.