Uguaglianza salariale: il 7 novembre le donne francesi lavoreranno fino alle 16h34

Ogni lavoro merita* un salario. *Offerta valida, tutto l’anno per gli uomini, solo fino alle 16h34 del 7 novembre per le donne“. E’ questa la constatazione lanciata dal collettivo femminista Les Glorieuses, che con l’appoggio del blog Paye Ta Shnek, ha lanciato un movimento per difendere l’uguaglianza salariale tra generi. Un’uguaglianza che non sarà raggiunta in Francia prima del 2186, secondo quando riportato dal Forum économique mondial. Les Glorieuses fanno quindi appello alle francesi a terminare la loro giornata di lavoro il 7 novembre alle 16h34.

E’ stato creato un evento su una pagina Facebook. Martedì già 2mila persone avevano dichiarato l’intenzione di prendervi parte. Lo scopo dell’operazione #7novembre16h34 non è quello di smettere di lavorare fino alla fine dell’anno, ma di denunciare pubblicamente la disuguaglianza salarialedifferenze-salariali. Lo scarto salariale tra generi pone la Francia alla 15esima posizione in materia di uguaglianza uomo-donna, secondo il Forum économique mondial. Libération ha effettuato un calcolo diverso: in ogni giornata lavorativa, le francesi smettono di essere pagate alle 14h38.

APPELLO DEL COLLETTIVO LES GLORIEUSES (http://lesglorieuses.fr/)

7 novembre 2016 16h34
A partire dalle 16h34 (e 7 secondi) del prossimo 7 novembre le donne lavoreranno “volontariamente” fino a fine anno. Se le donne fossero pagate quanto gli uomini, potrebbero smettere di lavorare il 7 novembre alle 16h34. Essendo pagate il 15,1% meno degli uomini (Eurostat 2010), lavorano gratuitamente 38,2 giorni all’anno. Questa è, in cifre, la differenza salariale tra uomini e donne in Francia.

Prendiamo esempio dalle islandesi
Lo scorso lunedì 24 ottobre, migliaia di donne islandesi hanno lasciato i loro posti di lavoro alle 14h38. Questo gesto simbolico mirava a mostrare il loro malcontento di fronte alle disparità salariali (14% di gap nel salario tra uomini e donne) . E’ un segnale forte e noi ci uniamo a questa protesta.

Come abbiamo ottenuto questa data?

Abbiamo preso il dato sulla disuguaglianza salariale calcolato dall’Eurostat, l’organismo di statistica dell’Unione Europea. Questa disuguaglianza rappresenta «la differenza media di remunerazione oraria tra lavoratori di sesso femminile e maschile». Abbiamo infine adattato questo rapporto al numero delle giornate lavorative del 2016 (253), che ci ha dato il numero di 38,203 giornate di lavoro. Questo metodo ci ha anche permesso di arrivare alla data del 7 novembre 2016, alle 14h34 e 7,5 secondi, per essere precise.

Questa disuguaglianza ne nasconde altre

Questo scarto nella remunerazione nasconde altre disuguaglianze. Le donne continuano a svolgere altro lavoro non pagato come nel caso delle faccende domestiche. Le cifre parlano chiaro: gli uomini dedicano in media 2 ore al giorno per le faccende domestiche contro le 3,5 delle donne (Insee 2015). Inoltre, il calcolo del gap salariale non prende neppure in considerazione il ricorso al lavoro a tempo parziale: 30,4% delle donne contro l’ 8% des hommes (Insee 2015).

Non si vince una battaglia con metà della squadra

13,795 milioni di donne fanno parte della popolazione attiva in Francia, rappresentando il 48% del totale (Insee 2015). Noi quindi rappresentiamo quasi la metà di questa popolazione attiva e il 52% della popolazione totale. Non vogliamo attendere il  2186 per ottenere l’uguaglianza salariale. Non vogliamo attendere 170 anni per ottenere la parità di salario!

Facciamo appello alle donne, agli uomini, ai sindacati e alle organizzazioni femministe ad unirsi al movimento del “7 novembre 16h34” e a moltiplicare gli eventi e le manifestazioni per fare della disuguaglianza salariale un problema politico centrale. Facendoci carico collettivamente di questa questione, mostreremo che la disuguaglianza salariale di genere non è solo una “questione di donne”.