Grecia: nuove misure di austerity. Lacrimogeni sui pensionati scesi in piazza

grecia-proteste-settembre-2016liberamente tratto da The Guardian del 3 ottobre 2016

Traduzione  a cura di Sial Cobas

Durante la manifestazione anti-austerity di lunedì 3 ottobre ad Atene la polizia ha sparato lacrimogeni e usato spray urticanti contro i pensionati che protestavano, dopo che un gruppo aveva accerchiato e spintonato una camionetta della polizia vicino all’ufficio del Primo Ministro, Alexis Tsipras, il cui governo (di centrosinistra, se significa ancora qualcosa quando si è ostaggio della Troika) sta introducendo una dopo l’altra le misure di austerity  previste dai piani di salvataggio. Dopo la reazione della polizia i manifestanti si sono un po’ dispersi. Molti erano anziani, alcuni sono caduti, altri hanno accusato malessere e difficoltà respiratorie. Non ci sono però stati né arresti, né feriti. La polizia ha poi dichiarato che non si sarebbe più fatto ricorso all’uso di lacrimogeni contro i cortei di pensionati e lavoratori (ma degli anarchici sì).

Il Governo Tsipras deve fare i conti col malcontento crescente mentre si appresta a varare nuove misure restrittive, tra le quali la soppressione di alcune tutele dei lavoratori e delle tutele sui mutui. Pensa in questo modo di avere un rilancio dell’economia nel 2017, dopo 8 anni di recessione e di crescita zero.

Le stime di crescita sono addirittura del 2,7% per l’anno prossimo, cosa che ci ricorda la tanto sbeffeggiata dichiarazione di Monti “la Grecia è il più grande successo dell’euro”!

Rimane però la previsione di una disoccupazione al 22,7%, col debito al 175% del Pil (mentre oggi è al 179%).

Un sondaggio ha riportato che l’85% dei Greci crede che il paese stia andando nella direzione sbagliata, col 51% che vorrebbe nuove elezioni e un 42% che ritiene di volere come prossimo primo ministro il leader dei conservatori all’opposizione Kyriakos Mitsotakis ( e con  Alexis Tsipras al 23%)

Il governo Syriza quest’anno ha imposto tagli alle pensioni come parte degli impegni presi per il salvataggio, in cambio di prestiti internazionali, sotto la pressione del Fondo Monetario Internazionale.

L’ultimo round di tagli arriva dopo 6 anni di misure di austerity applicate per il salvataggio dal default. Ma di quale salvataggio stiamo parlando? Del salvataggio di chi? Un quarto della popolazione è disoccupata e senza aiuti statali.

La gente in piazza si esprimeva così: “questa è una lotta per la sopravvivenza. Il paese è stato portato alla disperazione”; “si prendono i nostri risparmi di una vita e li danno a degli squali”; “continueremo a protestare, non c’è altra alternativa”.

Anni di tagli hanno portato la metà dei pensionati ad avere entrate mensili al di sotto della soglia di povertà, come denuncia il Coordinamento Nazionale sulle Pensioni, che rappresenta le maggiori associazioni di pensionati.

Il 52% delle famiglie greche contano sulla pensione di genitori e parenti per non finire in strada.