Francia: sgomberato il picchetto all’inceneritore d’Ivry dopo 21 giorni di sciopero

francia inceneritore 2Ma il picchetto è pronto a ricominciare. I lavoratori si preparano per le giornate di sciopero e di mobilitazione nazionale del 23 e 28 giugno. Obiettivo: bloccare il paese e sgomberare le ambiguità del segretario della CGT Martinez.

La polizia sgombera il picchetto dello sciopero all’inceneritore dei rifiuti d’Ivry.

da Révolution Permanente

Traduzione a cura di Sial Cobas

Come previsto, la polizia del CRS (Compagnie républicaine de sécurité) ha fatto irruzione questa mattina alle 7.30 all’inceneritore d’Ivry per porre fine al picchetto dei lavoratori in sciopero dal 30 maggio scorso.

Si tratta di un arresto provvisorio del blocco del più grande centro di trattamento dei rifiuti d’Europa, dopo un picchetto di 21 giorni di fila, un giorno di più del precedente record di 20 giorni nel 2010.

Questo picchetto, portato avanti dalla federazione CGT dei servizi pubblici del Comune di Parigi, aveva come scopo sia sostenere i lavoratori del privato in sciopero contro il progetto di legge El Khomri che peggiora le loro condizioni di lavoro, che proteggere gli interessi degli stessi lavoratori del servizio pubblico, che hanno ben compreso di essere le prossime vittime dell’offensiva capitalista.

Gli scioperanti avevano saputo ieri sera che probabilmente la polizia sarebbe intervenuta questa mattina a sgomberare i picchetti e avevano lanciato un appello affinchè si intervenisse a loro sostegno.

Così, questa mattina alle 7.30 la polizia si è trovata di fronte non solo lavoratori di differenti settori del servizio pubblico in sciopero, ma anche una piccola folla di persone venute da diversi settori in lotta, studenti, disoccupati, precari e altri.

Una ventina di lavoratori di Suez che lavorano all’inceneritore si sono messi in sciopero per andare a sostenere quelli del servizio pubblico e a mantenere il picchetto di fronte alla polizia.

Qualche eletto dei comunisti e dei repubblicani del Comune d’Ivry, di Bonneuil e di Fresne, due consiglieri di dipartimento e un consigliere regionale, oltre alla segretaria  della sezione del Partito Comunista Francese d’Ivry si sono presentati alla richiesta di sostegno lanciata dai lavoratori.

Il picchetto è stato sgomberato senza troppi scontri, visto che i lavoratori hanno negoziato con la polizia per avere il tempo di smontare il picchetto nel corso della giornata. Tuttavia gli è stato ingiunto di sgomberare in fretta altrimenti si sarebbe passati all’uso della forza.

Ci vorranno almeno due giorni perchè l’inceneritore TIRU possa rimettersi in funzione, a causa del suo spegnimento per svariati giorni, cosa che permetterà ai lavoratori di ricostituire il picchetto, se la direzione della CGT lo deciderà.

A livello della base, anche se non ci si fa più illusioni sul fatto che la repressione continuerà ad aumentare, molti lavoratori sono determinati a proseguire la lotta a invitano gli altri lavoratori a sfidare l’interdizione a manifestare questo giovedì 23 giugno e il prossimo martedì 28 giugno e a proseguire ed estendere lo sciopero e i blocchi dei siti produttivi.

Testimonianze dei lavoratori dopo lo sgombero del picchetto:

  • Pascal Druez, segretario generale della CGT “Settore dell’assistenza tecnica e dei materiali per la pubblica amministrazione” di Parigi: “si continua, perché Valls e Hollande hanno deciso di mantenere la Loi Travail. Saremo in manifestazione il 23 e il 28, e non staremo fermi!”
  • Maurice, militante CGT:  “Si prepara lo sciopero e la mobilitazione del 23, anche se abbiamo qualche critica da fare alla gestione della direzione confederale della CGT…”
  • Thierry Bonus, segretario della CGT degli operatori della città di Parigi: : “quello che mi dispiace è che si sono fatti 11 giorni di lotta sparsi, che sono andati molto bene, ma avrei preferito che fossero consecutivi, magari avremmo vinto. L’obiettivo ora è di bloccare il paese per ottenere il ritiro di questa Loi Travail.”