Francia: l’appello di Solidaires a decidersi per lo sciopero prolungato, intercettando la mobilitazione dei ferrovieri del 18 maggio

solidaires loi travailTraduzione a cura di Sial Cobas di un intervento di Christian Mahieux, dell’Union Syndicale Solidaires, pubblicato sul quotidiano Progrès social.

Solidaires lancia l’appello allo sciopero ad oltranza, interprofessionale e studentesco, per il ritiro della Loi Travail e critica i sindacati di categoria dei ferrovieri (anche quelli delle organizzazioni che fanno parte del coordinamento intersindacale nazionale contro la Loi Travail!), che sono arroccati in una loro lotta di settore e non vogliono commistioni con gli scioperi contro la Loi Travail. 

L’appello di Solidaires è di approfittare dello sciopero ad oltranza lanciato dai sindacati dei ferrovieri per il 18 maggio e far convergere lo sciopero prolungato contro la Loi Travail su quella data, anche se la legge sarà già stata approvata in Parlamento.

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Francia. Si continua?

di Christian Mahieux

Il 9 marzo, il 12, il 17, il 31, il 9 aprile, il 12, il 14, il 20, il 28….Si continua? La risposta è duplice: sì, se si tratta di condurre il movimento sociale fino all’abbandono del progetto di legge Loi Travail per poi imporre le nostre rivendicazioni; no, se si intende continuare a colpi di giornate di mobilitazione senza una prospettiva futura.

Occorre preparare ed organizzare lo sciopero ad oltranza. Alcune organizzazioni sindacali nazionali (Solidaires, CNT-SO, CNT, alcune federazioni della CGT), moltissime strutture sindacali interprofessionali regionali o locali, migliaia di sindacalisti (in particolar modo raccolti intorno all’appello Blocchiamo tutto –  onbloquetout.org) e una parte dei partecipanti alla Nuit Debout sostengono con forza questa opzione!

Altri sostengono che “lo sciopero generale non scatta per decreto”: è vero. Ma siamo d’accordo, non abbiamo né bisogno, né voglia di un decreto. Ciò che ci occorre, sono delle organizzazioni sindacali che affermano che lo sciopero prolungato è necessario, che lo preparino e l’organizzino dando ai lavoratori i mezzi necessari per farlo.

Gridare “sciopero generale, sciopero generale” mentre non c’è sciopero, non serve a niente. Invocare lo sciopero è necessario, ma insufficiente. E’ un lungo lavoro, ampiamente avviato. Nelle aziende e a livello locale molti sindacalisti si stanno già dando da fare. Sono militanti della CGT, di FO, di  Solidaires, della FSU, della CNT-SO, della CNT, di LAB, ce n’è persino qualcuno della CFDT o dell’UNSA. Ci stanno lavorando anche i giovani organizzati con l’UNEF, l’UNL o la FIDL ; il Coordinamento nazionale studentesco, Solidaires Studenti o anche CGT e SUD Liceali portano avanti questa posizione. Alcuni collettivi degli intermittenti dello spettacolo sono coinvolti in questa dinamica. E’ anche un tema ampiamente discusso in molte assemblee delle Nuits Debout. Allora, perchè non si parte?

Sicuramente pesa l’assenza di un settore professionale che trascini e sia motore dello sciopero prolungato. Hanno avuto questo ruolo i ferrovieri a più riprese, il settore dell’educazione nel 2003, delle raffinerie nel 2010. Ci sono degli scioperi prolungati oggi in Francia, spesso dentro aziende private, ma restano episodi isolati. Dopo che la federazione CGT ha si è inventata uno sciopero settoriale alla SNCF (le ferrovie dello Stato) due giorni prima della mobilitazione interprofessionale del 28 aprile, sarebbe stato possibile collegarsi a questa decisione bizzarra, costruendo un movimento prolungato a partire dal 26 aprile, fino ad arrivare alla data del 28, prescelta come mobilitazione intersindacale di sciopero generale.

Né la CGT, né SUD-Rail, né FO, hanno voluto, preferendo preservare l’unità con UNSA e CFDT. Inevitabilmente, la partecipazione dei ferrovieri allo sciopero del 28 ne ha risentito.

Ora la federazione CGT dei ferrovieri annuncia uno sciopero prolungato a partire dal 18 maggio. Questa scelta di una data tardiva e soprattutto successiva all’ultimo giorno di dibattito sulla proposta di legge all’Assemblea Nazionale merita molte critiche: è questa la priorità se veramente vogliamo costruire lo sciopero generale?

Senza essere sorpresi da questa strana volontà di isolare i ferrovieri dagli altri lavoratori, invertiamo la rotta, approfittiamo di questa data! Dal momento che le federazioni sindacali dei ferrovieri CGT, UNSA, SUD-Rail, FO, dicono che indirranno uno sciopero ad oltranza dal 18 maggio, prepariamoci a questa scadenza sul piano interprofessionale.

Iniziamo subito a discutere di questa data in tutti i collettivi sindacali, con i partecipanti della Nuit Debout. La Loi travail stravolgerà il nostro futuro in modo sostanziale. Facciamo in modo che il suo ritiro sia il nostro obiettivo prioritario nei prossimi 15 giorni. Quindici giorni consacrati veramente a questo, per evitare una retrocessione senza precedenti dei nostri diritti e delle nostre condizioni di lavoro.

Fissiamo un ultimatum al 19 maggio: votata o meno in Parlamento, noi rifiutiamo la regressione sociale della Loi Travail. Andiamo a rafforzare il movimento dei ferrovieri che sarà cominciato il giorno prima, estendiamolo! Abbiamo il coraggio di vincere!