Stato di agitazione dei lavoratori dell’Università di Bergamo per l’aumento salariale

università bergamoAnche all’Università di Bergamo, come nella giunta di Regione Lombardia, si è deciso di aprire uno stato di agitazione per rivendicare un aumento salariale, bloccato per il pubblico impiego dal 2008. Riportiamo il comunicato della RSU e l’appello a partecipare all’assemblea-presidio del 5 novembre (indicativamente alle h. 09.30).

I LAVORATORI DELL’ UNIVERSITA’ DI BERGAMO CHIEDONO AUMENTI

Nell’era della perdita del posto di lavoro, delle chiusure delle fabbriche qualcuno si permette di agitarsi e forse di arrivare allo sciopero per chiedere degli aumenti salariali? Ciò è possibile? Per noi SI

Siamo i lavoratori dell’Università di Bergamo (quelli che fanno funzionare le Segreterie e tutti gli altri servizi per gli studenti, gli uffici per i dottorandi, i professori, quelli che fanno funzionare l’intero apparato logistico, tecnico e contabile dell’università).

Siamo lavoratori pubblici che dal 2008 non percepiscono sullo stipendio un euro di aumento perché il contratto nazionale è bloccato.

Perciò cerchiamo di avere degli aumenti concordati con l’Università in quella che si chiama contrattazione integrativa e da anni chiediamo un giusto riconoscimento. Siamo circa 215 lavoratori all’Università di Bergamo, ma nel rapporto con il numero di studenti e con il numero di docenti  siamo al quart’ultimo posto tra i 70 atenei italiani.

A fronte di ciò i servizi offerti sono di buon livello e permettono di mantenere gli standard di qualità richiesta.

Anzi dal 2006 al 2014 i dati ci dicono che l’Università di Bergamo è in crescita per numero di studenti, numero di corsi di laurea, centri di ricerca e via così e soprattutto sono cresciuti i fondi che lo stato stanzia al nostro Ateneo (parliamo di 6 mln di euro in più)

Da più di un anno chiediamo un riconoscimento degli sforzi fatti e dei risultati ai quali abbiamo contribuito, i quali hanno più valore in quanto siamo in situazione di carenza di organico, ma le risposte dell’amministrazione sono sempre state negative.

All’inizio del  2015 abbiamo posto con forza la richiesta di aumenti, che per noi significano gli scatti che sono bloccati da 5 anni, ma dopo mesi di trattativa la risposta definitiva è che questi aumenti non ci potranno essere.

A questo punto ci sentiamo presi in giro, i dati dimostrano che tutto il personale dell’Università ha contribuito ai risultati e tutto il personale chiede di avere un giusto riconoscimento attraverso gli scatti che rappresentano un aumento stabile e definitivo sullo stipendio (intendiamoci si parla di 47 euro lordi al mese)

Siamo arrivati alla conclusione che i soldi ci sono, ma manca la volontà politica dell’amministrazione.

Le spese che l’Università non esita a sostenere sono sintomo di conti in ordine ma non ci sfugge che per l’inaugurazione dell’anno accademico (una cerimonia di tre ore) si è speso circa un terzo dell’aumento che richiediamo. Sono pubbliche e visionabili sul sito le spese totali annue per catering e altro che ci fanno “agitare” se poi ci viene detto che per i lavoratori non si possono spendere risorse!!

Per questo e altri motivi in assemblea i lavoratori dell’Università di Bergamo all’unanimità hanno dato mandato alle RSU e alle OO.SS rappresentative che sono CUB-SUR e FLC-CGIL di indire lo stato di agitazione.

Questo per far emergere le nostre ragioni e cominciare un percorso di lotta. Per spiegare meglio tutti i contenuti che sono complessi ci sarà un primo momento pubblico il 04/11 in cui sarà indetta un’assemblea dei lavoratori che sfocierà in un presidio comunicativo. Sono invitati fin da ora stampa, docenti e studenti cittadini e realtà che vogliono portare solidarietà e sostegno alla nostra lotta.

RSU Università di Bergamo

Scarica il COMUNICATO STAMPA