Centinaia di solidali, antirazzisti e antifascisti hanno riempito ieri pomeriggio piazzale Duca d’Aosta, davanti alla Stazione Centrale di Milano, per un simbolico gesto di accoglienza nei confronti delle migliaia di profughi che negli ultimi giorni hanno raggiunto Milano, dopo gli sbarchi dalle coste meridionali del paese, in attesa di ripartire verso altre mete europee. Ma l’attesa si fa sempre più lunga e straziante, tra frontiere chiuse, interventi e sgomberi militari , e un servizio di accoglienza che fa acqua da tutti i pori, e allo stesso tempo è osteggiato dalla propaganda fascio-leghista.
Proprio in questi giorni infatti, i governi di Francia, Germania e Austria hanno bloccato le frontiere, impedendo ai/alle migranti di oltrepassare i confini italiani. A Ventimiglia, i/le migranti accampati/e tra gli scogli e la stazione in attesa di riuscire a passare la frontiera, hanno subito un tentativo di attacco da parte di un gruppo di fascisti francesi, e un violento sgombero da parte della polizia italiana.
A Parigi, un altro sgombero da parte della polizia ha disseminato i migranti che sostavano a La Chapelle.
A Milano, il servizio di accoglienza semiparalizzato tra burocrazia farragginosa e propaganda xenofoba leghista, è stato di fatto portato avanti dall’associazionismo e dalla solidarietà cittadina.
Il presidio di ieri ha dato voce e corpo a questa solidarietà, e alla necessità politica che si sblocchi la situazione al più presto possibile, che le frontiere vengano aperte, l’accoglienza gestita nel più dignitoso dei modi e spenti sul nascere i tentativi di fascisti e leghisti di prendere spazio per campagne razziste e xenofobe.
Il 20 giugno, in occasione della giornata internazionale dei/delle rifugiati/e, il sindacato francese Solidaires lancia una giornata di mobilitazione per esigere la libertà di circolazione per tutti e tutte e politiche di accoglienza e assistenza.
In quella stessa data, a Milano, la manifestazione nazionale del No Expo Pride, organizzata dalla rete di donne e soggetti LGBITQ contro Expo, partirà proprio da Stazione Centrale, portando lo stesso messaggio all’interno di una giornata all’insegna dell’autodeterminazione, della libertà dei corpi, della solidarietà tra soggetti messi al margine e strumentalizzzati, e in forte opposizione alle politiche neoliberiste di speculazione economica da una parte (Expo 2015) , e di austerità dall’altra, a danno del servizio pubblico socio-assistenziale che, ridotto ai minimi termini e corrotto da gestione mafiose (Mafia Capitale) proprio in queste ore non regge l’emergenza umanitaria.