Assistenza educativa scolastica: dove va? Vieni all’assemblea pubblica il 24 maggio!

Giovedì 24 maggio 2018 ore 21:00, all’Auditorium Rigoni Stern, in Via G. M. Ferrario, 53, Agrate Brianza, si terrà un’Assemblea pubblica per discutere di scuola, assistenza educativa scolastica e sostegno.

Verranno affrontati temi quali:

  • i lavoratori della scuola, delle cooperative sociali;
  • la qualità del lavoro;
  • la ex Legge Iori e le reali necessità di riqualificare il pesonale che già svolge queste attività;
  • le tentazioni da “grande fratello” con la geolocalizzazione;
  • la richiesta di “timbratura digitale” ad ogni inizio e fine ora, per ogni utente;
  • la privacy dilavoratori e cittadini utenti in relazione al controllo a distanza, regolato dallo Statuto dei Lavoratori.

Sempre più bambini, durante il loro percorso scolastico, usufruiscono del sostegno, con insegnanti che li affiancano per strutturare progettualità individualizzate a seconda dei loro bisogni. I comuni invece forniscono il servizio di Assistenza Educativa Scolastica (AES), svolto da Educatori e Operatori Sociali, lavoratrici e lavoratori di varie cooperative che hanno il compito di progettare e operare con percorsi educativi ad hoc, in èquipe con il team scolastico.

29 comuni, tra i quali Agrate Brianza, Trezzo sull’Adda e Vimercate, hanno da tempo costituito Offerta Sociale, che a nome e per conto loro gestisce il bando di assegnazione dei servizi di Assistenza Educativa Scolastica nelle scuole.

Vorremmo porre all’attenzione di tutte e tutti, compresi i politici e le istituzioni, come stanno andando questi servizi, per trovare il modo di migliorarne qualità e quantità, e non pensare a tagli e risparmi sulla pelle dei soggetti svantaggiati.

Vorremmo anche discutere il senso e l’opportunità di pratiche come il controllo tramite geolocalizzazione e le timbrature in tempo reale per ogni ora di ogni utente. Queste modalità di controllo, oltre a rappresentare uno spreco di risorse, risultano assurde se si pensa che chi svolge la propria attività lo fa alla luce del sole, in una scuola dove collabora fianco a fianco con insegnanti, collaboratori scolastici, studenti.

Ci chiediamo quale sia il senso di spendere decine di migliaia di euro per un controllo in tempo reale, togliendo tempo e attenzione al servizio, quando i comuni, tramite Offerta Sociale, pagano quando va bene mensilmente?

Dove stanno andando questi servizi? Dove vogliamo focalizzare l’attenzione, sulla conta dei minuti svolti dalle operatrici e dagli operatori o sul senso del lavoro educativo?