La lotta paga! Ce lo insegna l’esperienza francese. La sospensione della riforma delle pensioni, come si legge nel comunicato stampa intersindacale pubblicato su Solidaires.org che proponiamo tradotto in italiano (in lingua originale lo trovi qui), è una prima vittoria frutto della mobilitazione di lavoratrici e lavoratori. Ma non basta: serve l’abrogazione totale di una riforma ingiusta. Dopo mesi di scioperi, manifestazioni, assemblee e azioni unitarie, il governo francese è stato costretto a fare marcia indietro. Non si tratta di una concessione generosa, ma del risultato diretto della pressione esercitata dal mondo del lavoro, che non ha mai accettato questa riforma antisociale. Si può cambiare il corso della storia restando uniti, mettendo in campo azioni e richieste, organizzando incontri, presidi e assemblee. Il coordinamento intersindacale ha favorito il vasto schieramento su contenuti condivisi, senza cancellare le diverse piattaforme dei diversi sindacati. Il testo è firmato da tutte le realtà sindacali coinvolte: CFDT, CGT, FO, CFE CGC, CFTC, UNSA, SOLIDAIRES, U. FSU.
Eccolo:
Durante il suo discorso di politica generale, il Primo ministro ha annunciato la sospensione della riforma delle pensioni fino alle prossime elezioni presidenziali. Ciò significa che le generazioni nate nel 1964 e nel 1965 potrebbero andare in pensione qualche mese prima del previsto, a 62 anni e 9 mesi con 170 trimestri di contributi.
Le nostre organizzazioni salutano questo primo progresso, dopo lunghi mesi di mobilitazione unitaria, mentre i governi successivi cercavano di chiudere la questione continuando a portare avanti una politica ostile al mondo del lavoro.
Questo risultato è da attribuire alla mobilitazione di milioni di cittadine e cittadini francesi che, dal 2023, attraverso molteplici forme di azione e senza mai arrendersi, hanno espresso il loro rifiuto di questa ingiustizia e di questo attacco alla democrazia sociale.
Centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori potrebbero beneficiarne.
Le modalità tecniche di attuazione di questa sospensione devono ancora essere precisate, così come dovranno essere adottate dal Parlamento.
Per le nostre organizzazioni sindacali, la sospensione può essere solo un passo preliminare verso l’abbandono definitivo della riforma.
Il bilancio presentato dal governo continua a far ricadere il peso principale degli sforzi sul mondo del lavoro.
È ancora una volta un bilancio di austerità, con misure inaccettabili per la popolazione. Le nostre organizzazioni continuano a mettere in guardia contro la profondità della rabbia sociale.
Con l’abbandono dell’articolo 49.3, l’adozione di tutte queste misure dipenderà ora dai parlamentari. L’intersindacale chiede loro di eliminare le misure di austerità annunciate e di elaborare un bilancio di giustizia sociale e fiscale, che garantisca un alto livello di protezione sociale, servizi pubblici rafforzati e investimenti in una transizione ecologica e industriale giusta e ambiziosa.
Le nostre organizzazioni invitano le lavoratrici e i lavoratori e i loro sindacati a mantenere la pressione e le rivendicazioni, attraverso azioni nelle imprese, nei servizi e nelle amministrazioni, mediante varie iniziative, riunioni informative, assemblee generali del personale… Hanno già deciso di riunirsi nuovamente a breve.
Bagnolet, 20 ottobre 2025