Gaza è sotto assedio. Fame, bombardamenti, intere famiglie annientate. La popolazione palestinese vive una crisi umanitaria senza precedenti.
Pensare che non ci riguardi è un errore. Il Governo italiano è complice di Israele, e le conseguenze si protrarranno a lungo. Anche “a casa nostra” paghiamo il prezzo dell’economia di guerra: tagli a scuola, sanità e welfare, risorse che potrebbero salvare vite e costruire futuro.
Come spezzare il senso di impotenza?
Sostenendo iniziative come la Global Sumud Flotilla, la flotta della società civile internazionale che rompe il silenzio e porta solidarietà concreta alla Palestina. A bordo ci sono anche connazionali, e le imbarcazioni si avvicinano alle stesse acque in cui le missioni precedenti sono state brutalmente fermate.
Abbiamo proclamato lo stato di agitazione permanente: se la Flotilla sarà di nuovo attaccata, la nostra risposta sarà immediata.
A fronte di una serie di affermazioni contrarie al diritto internazionale espresse anche da esponenti del Governo italiano, è importante il documento “La legalità della Global Sumud Flotilla e gli obblighi di protezione dell’Italia” (lo trovi QUI) delle associazioni Asgi, Giuristi democratici e Comma 2–Lavoro è Dignità. L’azione della Global Sumud Flotilla è legittima, perfettamente conforme al diritto internazionale e non sta violando alcuna norma.
Abbiamo già dimostrato che la rabbia può trasformarsi in forza collettiva: il 22 settembre molte piazze era piene, sono stati bloccato porti, stazioni, autostrade. Ma una sola giornata non basta.
Invitiamo a partecipare alle mobilitazioni dei prossimi giorni.