Gaza city sta bruciando, fermiamo il genocidio in corso! Ora!

Da alcuni giorni è in corso contro la popolazione palestinese di Gaza City quella che per l’esercito israeliano dovrebbe essere la “soluzione finale”: distruggere quel che rimane di quella città per costringere chi ci vive a fuggire.

L’alternativa secondo i generali di Netanhyau è una sola: la morte o la deportazione.

Vogliono cancellare i palestinesi a Gaza ed espellerli dalla Cisgiordania per costruire sulle macerie e la disperazione di un popolo che ancora resiste la loro “Grande Israele”, fondata su razzismo, violenza, apartheid, colonialismo. In tutto il mondo però cresce la solidarietà con il popolo palestinese, contro il genocidio in corso, per una Palestina libera in cui due popoli possano convivere e costruirsi un futuro di dignità, libertà e giustizia sociale.

Lo dimostra il sostegno popolare alla Global Sumud Flotilla partita da alcuni porti di paesi che affacciano sul Mediterraneo per portare aiuti umanitari alla popolazione stremata e affamata di Gaza. Una flotta di barche che vuole rompere l’assedio e praticare un corridoio umanitario. Una flotta che dal basso fa quel che i codardi e complici governi europei non vogliono fare: rompere l’assedio criminale e genocida nei confronti dei palestinesi di Gaza, imporre un embargo allo Stato di Israele.

Israele sta mostrando il volto più feroce del colonialismo, e va quindi trattato dai popoli per quel che è: uno Stato Canaglia e genocida come lo ha definito la Commissione dell’Onu, a cui vanno imposti isolamento internazionale e sanzioni.

Per queste ragioni invitiamo tutti e tutte a partecipare allo sciopero generale del 22 settembre proclamato da diverse organizzazioni sindacali di base. Per venerdì 19 ci sono altri scioperi indetti anche da Fiom e Cgil: ognuno è invitato a valutare anche la partecipazione allo sciopero con più impatto e costruire con le proprie ragioni il massimo consenso.

Per fermare il genocidio in corso, occorre bloccare tutto! Praticare tutte le forme possibili di disobbedienza civile e di conflitto sindacale e sociale! Usiamo lo sciopero come arma di solidarietà collettiva nei confronti di un popolo, quello, palestinese, oppresso e massacrato anche con le armi che i nostri governi vendono allo Stato di Israele!

Tutti possiamo fare qualcosa di utile, e partecipare allo sciopero è un diritto di tutti e tutte i lavoratori e le lavoratrici (se vuoi saperne di più contattaci: info@sialcobas.it)

Inoltre ognuno può partecipare e organizzare il Boicottaggio dei prodotti di Israele, vedi: https://bdsitalia.org/

I lavoratori pubblici o chi svolge una attività di cura e relazione sociale con persone in difficoltà deve coinvolgere la propria utenza! QUI qualche esempio di laboratori pensati dalle operatrici e operatori sociali.

E’ compito delle amministrazioni avvisare tempestivamente dello sciopero convocato, i lavoratori e le lavoratrici non devono rinunciare ad esercitare un diritto fondamentale di partecipazione e cittadinanza sociale!

Quindi, ci vediamo in piazza il 22 settembre!

SIAL-Cobas (Sindacato Autorganizzato Lavoratori – Cobas)

Via Roma, 81 – 20051 Cassina dé Pecchi (MI) tel. 02/95299551 fax. 02/25137196 infosindacale@gmail.com

www.sialcobas.it