L’incremento totale è 204 euro o 172?
Dal 1° luglio 2022 al livello D1 il primo incremento sarà di 50 euro dei minimi contrattuali (cioè della paga base) che si ottiene con 18 euro freschi che ci mettono le aziende e con lo spostamento dalla voce EDR di 32 euro (Elemento Distinto della Retribuzione). (E con il mancato aumento da giugno 2022 di 16 euro). Quindi la differenza sarebbe 2 euro (??).
204 euro in 36 mesi sui minimi sono di fatto 204 meno 32 (ex EDR) uguale 172 euro di aumenti previsti e sono la cifra più alta rispetto ai rinnovi di altre categorie degli ultimi tempi.
Come si interpreta ciò? Nel pieno rispetto del patto per la fabbrica? Premesso che gli incrementi non sono aumenti e sono in realtà acconti che alla verifica dell’indice Ipca ogni anno si decide se ci hanno azzeccato e allora va in vigore l’aumento altrimenti va nell’EDR. Infatti, dei 55 euro di EDR del livello D1 tenendo conto dell’indice Ipca se ne sarebbero dovuti restituire 24 (lo chiamano riallineamento .. all’indice Ipca); e allora i 16 euro di aumento previsti a giugno del 2022 non sono entrati in busta paga e degli altri 8 euro si è tenuto conto nel Tem (Trattamento Economico Minimo) che comprende due voci: il minimo contrattuale e IPO (Indennità Posizione Organizzativa).
L’indice Ipca è un indice Europeo desensibilizzato su prezzi energetici. L’Istat rileva diversi indici, tra cui il FOI (Famiglie Operai e Impiegati che è in uso per le rivalutazioni del TFR, degli affitti, della cassaintegrazione e pensioni, ecc. ed è più vicino alla inflazione reale.
Quindi gli aumenti-incrementi previsti al livello D1 sono: 50 euro dal 1° luglio 2022; 30 euro dal 1° gennaio 2023; 36 euro dal 1° luglio 2023; 68 euro dal 1° luglio 2024 e 20 euro dal 1° giugno 2025. (nota bene: le variazioni sono teoriche perché soggette alle verifiche dell’indice Ipca e quindi sarà possibile che una parte di questi euro finiscano nella voce EDR e l’ultima tranche di 20 euro venga usata per il successivo rinnovo contrattuale.??)
Sono ipotesi con cui fare i conti. Anche se sulla carta appaiono 204 in realtà sono meno 32 = 172 e le 20 di fine contratto ci saranno? Chi lo sa??
Nel contratto ci sono altre novità come il cambio di nome: da “Giornata nazionale SSA” in “Giornata Nazionale Sicurezza, Salute e Sviluppo Sostenibile”. Ancora una volta solo parole al vento; mancano sempre impegni e investimenti per la prevenzione, per la manutenzione. Il calo di infortuni rilevato dall’Istat fa riferimento all’anno 2020 quando molte realtà erano ferme.
Certamente non è semplice fare i conti con un padronato capace di lamentarsi e sempre in cerca di sgravi, defiscalizzazioni, riduzione del cuneo fiscale, maggiore precarietà e aumenti dei ritmi, dello stress.
Il giudizio non può essere positivo: le basi su cui poggia il rinnovo contrattuale restano quelle che ci hanno portato negli ultimi 30 anni ad essere secondo l’Ocse il paese dove i salari hanno perso il 2,9%. Ora che l’inflazione corre manca un valido indice di rivalutazione automatica dei salari.
E certamente Covid e la Guerra ci impegnano ad una revisione di fondo della strategia contrattuale, di cosa produrre e per chi.
Il SIAL-Cobas propone ai lavoratori di organizzarsi per migliorare le condizioni de lavoratori e per farlo si deve cambiare radicalmente e organizzarci anche superando la passività, la mancata partecipazione e reagendo sia sul piano generale che a livello aziendale per superare la precarietà e costruire più sicurezza nei luoghi di lavoro.