Chi siamo

Il Sial Cobas nasce dentro la storia e le lotte del sindacalismo di base e alternativo in questo paese.
I/le militanti del Sial Cobas costruiscono questa organizzazione sindacale arrivando da esperienze diverse. chi dall’Flm-uniti e dalla Cub, chi dall’Usb, altri e altre/i sono alla loro prima esperienza sindacale.
L’obiettivo del Sial Cobas è quello di sostenere e partecipare a tutte le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici che resistono alle politiche neoliberiste e aggrediscono diritti e conquiste del movimento dei lavoratori/trici.
Vogliamo fortemente costruire un sindacato di classe, democratico e partecipativo, inclusivo di tutte le figure sociali che compongono oggi l’universo del lavoro salariato; attento all’affermazione delle politiche di genere contro ogni forma di discriminazione ed esclusione, contro il sessismo e l’omofobia, contro il razzismo e lo sfruttamento del lavoro migrante.
Vogliamo un sindacato che sia parte nella costruzione dei movimenti sociali che in Italia, in Europa e nel mondo cercano di contrastare le durissime politiche di austerità imposte ai lavoratori e ai popoli con il pretesto della crisi del capitalismo globale.
Vogliamo costruire un sindacato che stia nelle piazze insieme agli “indignati” spagnoli, ai lavoratori greci e portoghesi massacrati dalle scelte della Troika (Fmi,Bce e Unione Europea), ai giovani turchi di piazza Taksim di Instabul, a tutti i giovani precari, lavoratori e studenti che sono stati protagonisti delle rivoluzioni arabe negli ultimi anni.
Vogliamo costruire una organizzazione sindacale democratica e di massa che stia dalla parte giusta nelle lotte sociali del nostro paese, dalla Val di Susa, alla Terra dei Fuochi in Campania alle tante battaglie ambientaliste che si combattono nelle città grandi e piccole di questo paese. Un sindacato che parte dai luoghi di lavoro per rivolgersi all’ampio mondo del lavoro precario e intermittente fino ad arrivare ad organizzare disoccupati ed esclusi di ogni tipo. Un sindacato che voglia farsi parte del movimento per il diritto all’abitare, a sostegno delle esperienze di occupazione abitativa in corso nelle principali metropoli italiane e d europee, contro gli sfratti e per una risposta giusta, di classe, all’emergenza abitativa che sconvolge la vita di milioni di persone in questo paese..
Vogliamo una organizzazione sindacale che sappia agire sul piano internazionale per difendere gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici in ogni angolo del pianeta, superando le barriere nazionali e i confini di questo paese. Perché se il capitale è globale, il nuovo movimento del lavoro salariato portatore di una alternativa alla sua crisi e alla sua riorganizzazione deve essere internazionale. Si agisce localmente, ci si coordina sul piano continentale, si costruisce una politica sindacale classista ed efficace socialmente sul piano internazionale.
Per questo partecipiamo alla “Rete sindacale Internazionale” che si è recentemente costituita sulla base della “Piattaforma di Parigi” del sindacalismo di base ed alternativo e ci impegniamo a costruirne nel nostro paese le iniziative e le campagne da essa decise.
Vogliamo costruire un sindacato capace di una azione collettiva efficace, in grado di modificare i rapporti di forza con padroni, amministrazioni pubbliche e governi; un sindacato che sia nella pratica indipendente dallo Stato, dai padroni, dai loro governo, da schieramenti politico-partitici di qualunque tipo; capace di conquistarsi sul campo il diritto a contrattare condizioni di lavoro, salariali e normative migliori e attraverso la propria pratica sociale riguadagnare l’esercizio di quei diritti sindacali che una legislazione – ed una pratica padronale e governativa – sempre più favorevole al grande capitale, con la complicità delle burocrazie sindacali di Cgil Cisl Uil e Ugl, vuole negarci.
Per questo il sindacato che vogliamo costruire insieme a tutti/e i/le lavoratori/trici si oppone con decisione alla concertazione ed al monopolio burocratico della rappresentanza sindacale imposto da tutti i governi che si sono succeduti negli anni insieme alle burocrazie del sindacalismo confederale.
Per questo vogliamo lavorare per riconquistare con la lotta una legislazione sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro che riconosca il diritto di tutti i lavoratori a scegliere liberamente la propria organizzazione sindacale e a decidere collettivamente su tutti glia accordi, e i contratti nazionali, locali, decentrati, di gruppo e aziendali che li riguardino.
Un sindacato di questo tipo valorizza l’autorganizzazione e l’autogestione come modalità di esercizio del conflitto sociale da parte del lavoro salariato e come criteri a cui ispirarsi – e da praticare coerentemente – per disegnare i contorni di una società futura giusta perché libera da ogni forma di sfruttamento, oppressione, discriminazione e violenza. Una società di uomini e donne liberi ed eguali, di tutte le nazionalità e di ogni orientamento sessuale capaci di costruire una relazione non predatoria con l’ambiente circostante, il pianeta in cui viviamo e tutte le specie che lo abitano.
Una organizzazione sindacale di questo tipo non può che costruirsi sul più ampio pluralismo interno, il riconoscimento di tutte le differenze politiche e culturali, l’esercizio della più ampia ed organizzata democrazia interna.
Questa organizzazione sindacale può essere costruita soltanto insieme al maggior numero possibile di lavoratori e lavoratrici, precarie e non, uomini e donne, migranti e autoctoni; il Sial Cobas non può che essere uno strumento transitorio sulla strada della costruzione di un soggetto sindacale ampio, di massa, democratico e socialmente radicato con queste caratteristiche.
Per questo il Sial Cobas sceglie di partecipare ad una rete sindacale su base nazionale con tutti i soggetti sindacali con caratteristiche analoghe e che perseguano gli stessi obiettivi.
Per queste ragioni il Sial Cobas ha bisogno della tua partecipazione attiva e ti chiede di sostenerlo iscrivendoti per costruire insieme le iniziative necessarie nella prossima fase a far avanzare conquiste e diritti dell’intero movimento dei lavoratori e delle lavoratrici.

Milano, febbraio 2014