Spagna: comunicato della CGT dopo il successo delle 48 ore di sciopero in Amazon

 @AmazonEnLucha @cgthenares

Il 21 e 22 marzo i quasi duemila lavoratori Amazon dello stabilimento di San Fernando de Henares, vicino a Madrid, hanno dato vita ad sciopero di 48 ore, il primo per il colosso statunitense dell’e-commerce in Spagna. Si parla del 98% di adesione per uno sciopero che si è dimostrato ben organizzato, unitario e sostenuto dalla solidarietà internazionale di altri sindacati e lavoratori di Amazon. I lavoratori vogliono la negoziazione di un nuovo accordo collettivo per mantenere le condizioni di lavoro che Amazon vuole abolire.

Qui riportiamo il comunicato della sezione aziendale della CGT  – Confederación General del Trabajo, nostra compagna nella Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta. 

Comunicato della sezione sindacale della CGT di Amazon- MAD4

Traduzione a cura di Sial Cobas

Lo sciopero del 21 e del 22 marzo è stato un grande successo. Avevamo ipotizzato un’adesione di massa per via del malcoltento generalizzato, ma non avremmo mai immaginato che sarebbe stata del 100%, come è stato per esempio nel caso del personale del turno delle 14. Siamo riusciti a dare una grande dimostrazione di unità e di forza e questo grazie al lavoro di tutti i compagni.

Per questo vogliamo fare un rigraziamento: grazie a tutti quelli che hanno convinto il collega di lavoro a tener testa alle minacce e ai ricatti dopo l’assemblea del 1° e del 2 marzo. Grazie a quelli che hanno spiegato le ragioni dello sciopero convincendo anche chi esitava. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato ai picchetti, senza i quali questo successo non sarebbe stato possibile. Grazie di aver mostrato che la volontà di fare sciopero era maggioritaria e di aver permesso ai compagni «verdi» di sostenere l’appello. Grazie anche anche ai compagni interinali, che pur essendo i più vulnerabili, hanno ugualmente partecipato in massa allo sciopero. Ringraziamo soprattutto i padri e le madri che hanno scioperato nonostante lo stipendio sia assolutamente necessario per arrivare a fine mese e far fronte ai bisogni più ingenti di una famiglia con figli.

Grazie a tutto il personale di Magazzino, Inbound, Outbound, Engineering, Qualità, Sicurezza … Grazie anche al personale del servizio di pulizia e di PILSA che ci hanno sostenuto.

Grazie ai turnisti di notte che hanno garantito la presenza del picchetto durante le ore più complicate della giornata, nonostante il vento gelido che abbiamo avuto durante queste 48 ore di sciopero.

Grazie ai compagni tedeschi di FRA3, al sindacato Ver.di e specialmente ai compagni Juan e Christian Krähling che ci hanno accompagnato in questa impresa.

Grazie al resto dei lavoratori in lotta e ai comitati aziendali che sono stati con noi in presidio di solidarietà. Questo successo non è del Comitato, ma di tutti e tutte noi.

La multinazionale non si aspettava uno sciopero del genere e l’ha pure ammesso.

Ancora non sappiamo cosa succederà a partire dal 1° aprile.

Dal comunicato stampa dell’azienda sembra che la convenzione settoriale « pura » non sarà imposta, può essere che una parte importante di quanto annunciato nel mese di febbraio sarà messo in atto in modo unilaterale con qualche piccolo miglioramento.

Potrebbe trattarsi di un tentativo di ripulire la sua immagine, potrebbe essere una prima concessione, di fronte a più di mille lavoratori/trici che hanno chiaramente fatto sapere che non vogliono accettare un taglio dei propri diritti e che se l’azienda cresce, devono crescere anche i diritti di chi ci lavora.

Sono in arrivo giorni complicati, potrebbero esserci delle rappresaglie. In questo caso, quello che è certo, è che noi risponderemo con la stessa forza e la stessa unità.

Ci vogliono dividere, mettendoci in competizione in nome della produttività, della categoria o del comparto. Noi abbiamo regito e risposto insieme e reagiremo e risponderemo insieme.

Ora come ora siamo in tanti e ben organizzati e quello che possiamo ottenere è molto importante.

Compagni, abbiamo realizzato uno sciopero storico. La lotta continua, ma ora con la tranquillità di sapere che òa paura ha cambiato fronte. Continueremo a batterci e a tener testa a Bezos e all’azienda finchè non verrà rispettata la nostra volontà di lavorare in modo dignitoso.

¡Amazon in lotta!


Altre info da La Voce delle Lotte

È iniziato il primo giorno delle 48 ore di sciopero nel colosso multinazionale del e-commerce, Amazon, in Spagna.
Con un picco di adesione di oltre il 98% e con un picchetto di oltre 200 facchini, il magazzino di San Fernando de Henares è stato completamente paralizzato.

Visualizza l'immagine su TwitterVisualizza l'immagine su TwitterVisualizza l'immagine su TwitterVisualizza l'immagine su Twitter

Il Governo Rajoy non ha esitato a inviare le truppe dello Stato, ma la determinazione dei lavoratori ha garantito la tenuta del picchetto.

I facchini del comitato di fabbrica di Amazon appartenenti al sindacato Ver.di hanno inviato una delegazione dalla Germania per portare la propria solidarietà internazionalista alla lotta dei loro colleghi.

Diversi collettivi e gruppi si sono uniti sin dalle prime ore del mattino al picchetto dei lavoratori, tra questi la Corriente Revolucionaria de los Trabajadores, l’organizzazione femminista Pan y Rosas e un gruppo di operai della Coca Cola, che sono stati accolti con un’ovazione dai facchini. Un gran momento di unità dei lavoratori al di là delle appartenenze di categoria.

Inoltre, i referenti dei comitati di fabbrica sia della Spagna che della Germania hanno inviato un messaggio di solidarietà ai facchini della GLS di Roma, rispondendo a un messaggio inviatogli. Alla GLS si è in sciopero contro i comportamenti antisindacali dell’azienda in tutta la filiera.


Douglas Mortimer