Grecia: il Parlamento vota nuove misure di austerità in cambio di nuovi aiuti

Domenica sera il Parlamento ha votato sì a un pacchetto che contiene nuovi tagli, nuove tasse indirette e dirette e privatizzazioni. Questa nuova legge comprende anche le clausole di salvaguardia, ovvero l’incostituzionale taglio automatico dei servizi sociali e delle spese statali in caso di sforamento dei parametri imposti dalla Troika.  Oggi ci sarà la riunione dell’Eurogruppo che dovrebbe sbloccare la seconda tranche di aiuti da 5,4 miliardi nell’ambito del terzo piano di salvataggio. Si tratta di 5,7 miliardi, ma secondo Bloomberg i creditori sono pronti a sbloccarne fino a 11 che il Paese potrà usare per pagare arretrati e coprire le necessità finanziarie fino alla fine dell’anno, compreso un pagamento di 2,3 miliardi di euro dovuto Banca Centrale Europea a luglio. Ecco a chi vanno i soldi che la Grecia riceve in prestito a così caro prezzo…

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Grecia, nuove misure di austerità: più tasse su caffè, birra, sigarette e Internet. Via una deputata di Syriza che ha votato no

Da Il Fatto Quotidiano del 23 maggio 2016

Aumenta l’Iva, le tasse automobilistiche e quelle sui carburanti e l’olio da riscaldamento. Ma aumentano anche le imposte su hotelgioco d’azzardo, sui beni di lusso, sulla telefonia fissa e la pay tv e quelle su caffè, birra, sigarette elettroniche e molti generi alimentari confezionati, dal gelato alle marmellate. Una linea rossa, quella dei rincari sul cibo, che finora non era mai stata superata. In più diventa più pesante l’Enfia, l’imposta sugli immobili di valore superiore a 200mila euro. Il pacchetto di misure comprende anche l’abolizione degli sconti Iva che erano in vigore per le isole e dei privilegi fiscali per gli agricoltori. Nonostante le resistenze del ministro delle Finanze Euclides Tsakalotos, il governo greco guidato da Alexis Tsipras ha fatto approvare in Parlamento nella notte tra domenica e lunedì le nuove misure di austerità del valore di 1,8 miliardi di euro, con cui spera di convincere i partner dell’Eurogruppo – che si riunisce martedì 24 maggio – a rilasciare la seconda tranche di aiuti del terzo piano di salvataggio. Si tratta di 5,7 miliardi, ma secondo Bloomberg i creditori sono pronti a sbloccarne fino a 11 che il Paese potrà usare per pagare arretrati e coprire le necessità finanziarie fino alla fine dell’anno, compreso un pagamento di 2,3 miliardi di euro dovuto Banca Centrale Europea a luglio.

Il via libera è arrivato con i 153 voti della coalizione di SyrizaGreci indipendentiVasiliki Katrivanou, unica deputata del partito di Tsipras che si è espressa contro, ha scritto su Facebook che lascerà lo scranno parlamentare. I partiti di opposizione hanno votato contro e Kyriakos Mitsotakis, numero uno di Nuova Democrazia, ha sostenuto che serve un nuovo accordo con i creditori che preveda un surplus più basso e più riforme strutturali per stimolare la crescita. Mentre in Parlamento si votava, in piazza Syntagma si sono radunate 11mila persone per protestare contro le misure, ma non si sono verificati incidenti. Nel fine settimana dipendenti pubblici e privati hanno scioperato per 48 ore contro gli aggravi fiscali.

Il pacchetto di misure comprende anche l’abolizione degli sconti Iva che erano in vigore per le isole e dei privilegi fiscali per gli agricoltori, la vendita dei crediti deteriorati a fondi di investimento e le famigerate “clausole di salvaguardia” del valore del 2% del pil che scatteranno solo se i conti non rispettano gli obiettivi: clausole, aveva detto Tsakalotos, non contemplate nella legislazione ellenica. Soddisfatto il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, secondo cui “questo meccanismo resterà contingente, non sarà utilizzato”, perché “le riforme basteranno”.

“Oggi si chiude un periodo difficile per il Paese, facciamo il primo passo per uscire dalla crisi, un periodo che avrà anch’esso le sue difficoltà”, ha rivendicato Tsipras. “I soci europei ricevono il messaggio che la Grecia rispetta i suoi impegni, quindi ora loro devono dimostrare di rispettare i loro” aprendo i colloqui per l’alleggerimento del debito, ritenuto indispensabile dal Fondo monetario internazionale ma osteggiato dalla Germania. Una bozza della Commissione Europea sulla sostenibilità del debito ellenico, citata da Bloomberg, ipotizza che il rapporto debito/pil raggiunga il 182,9% quest’anno per poi scendere al 181,8% nel 2017, al 157,3% nel 2020, al 145,5% nel 2022 e al 100,7% nel 2060. “Considerando l’alto debito rispetto al Pil, restano forti preoccupazioni sulla sua sostenibilità”, sottolinea il documento.