Xerox: in Assolombarda l’azienda conferma i 39 licenziamenti e cerca una “strada consensuale”

Sial_logo_okXerox: venerdì 11 marzo sì è tenuto il primo incontro per i licenziamenti in Assolombarda. La direzione conferma la volontà di andare avanti e proverà a verificare le disponibilità con una proposta incentivante.

La direzione Xerox ha aperto nuovamente una procedura per 39 licenziamenti collettivi sui 571 dipendenti attuali e sono previsti collateralmente altri 6 licenziamenti nella società Xirex.

La riorganizzazione del gruppo con il tentativo di risparmiare miliardi di dollari avviene sulla pelle dei lavoratori per garantire migliori profitti agli azionisti ora e in futuro.

Le ipotesi di licenziamento coinvolgono settori dove il lavoro c’è e andrebbe rimpiazzato, come nel caso delle cosiddette 8 eccedenze a Pontedera presso il centro copie Piaggio. eccedenze che dovrebbero essere riassorbite da Canon che subentra nel contratto di servizio. In questo caso i licenziamenti sarebbero legati a mancate garanzie contrattuali e legali e alla volontà di risparmio delle aziende interessate (Piaggio, Canon e Xerox).

Il continuo sviluppo tecnologico pone la possibilità per i tecnici di realizzare le stesse cose in minor tempo: ben venga allora la possibilità di ridurre l’orario lavorativo (non si capisce perché si dovrebbe continuare a ridurre l’occupazione per salvaguardare esclusivamente i profitti). L’altra possibilità, che però rigettiamo, è il ricorso alle esternalizzazioni delle attività presso aziende con lavoratori che costano meno.

Si dice che Xerox continuerà lo sviluppo e le vendite: allora si dovrebbero adeguare le  professionalità e le conoscenze per rendere concreta la possibilità anche per i venditori di continuare a mantenere il posto di lavoro.

In altri casi il lavoro verrebbe portato nei centri di “eccellenza” (li chiamano così le multinazionali, ma sono centri di “risparmio del costo del lavoro” con la delocalizzazione). Cioè loro vogliono continuare a fare affari nei paesi tradizionali con profitti tradizionali e sottopagare i lavoratori.

La direzione insiste a trovare una strada consensuale per i licenziamenti, anche se sarà difficile per via delle minori possibilità di andare in pensione dopo la riforma Fornero.

Il prossimo incontro è previsto per il 18 aprile 2016 dalle ore 13.

Questa procedura di licenziamenti collettivi si svolge con diverse novità:

1) la indennità di mobilità durerà solo 12 o 18 mesi max;

2) per le lavoratrici e lavoratori della Xirex (azienda con meno di 15 dipendenti) si dovrà fare i conti con la indennità di disoccupazione NASpI che nel caso di 4 anni di contributi già maturati potrà durare 24 mesi (ma conviene, per capirci di più, vedere il sito inps https://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=11316  e per il calcolo http://www.pensionioggi.it/strumenti/calcola-la-naspi  ;

3) gli ammortizzatori sociali a disposizione dal 23 settembre 2015 dopo la cosiddetta Riforma Renzi sono peggiorati sia nella durata che nelle difficoltà gestionali. Infatti la durata massima della Cigo e Cigs è di 24 mesi nel quinquennio fisso e solo nel caso si utilizzi il contratto di solidarietà si può arrivare a 36 mesi … ma il trattamento dei contratti di solidarietà che è stato negli anni scorsi tra il 60 e l’80% dello stipendio reale individuale è stato peggiorato e unificato al trattamento della cigs ovvero poco più di 900 euro mensili per 12 mensilità.

I licenziamenti e la riorganizzazione permanente da parte delle multinazionali che fanno utili e profitti andrebbe bloccata con iniziative di lotta aziendali, generali e leggi che impongano soluzioni che tengano conto dei danni sociali che certe scelte provocano.

In questa ipotesi di ristrutturazione come è evidente ci sono soluzioni possibili a portata di mano … come nel caso di Pontedera (continuare a lavorare con l’azienda subentrante, la Canon, cercando di salvaguardare i diritti acquisiti) e altre più complicate.

A questo si aggiunge la questione di genere cioè il problema che in alcune realtà sono prevalentemente le donne ad essere espulse.

L’Italia secondo gli impegni presi in Europa dovrebbe migliorare l’occupazione femminile sia numericamente, che a livello salariale, superando le iniquità che le separano dai colleghi maschi.

Questa è un’altra ragione per cercare di trovare soluzioni alternative al piano della direzione.

Per chi volesse più informazioni e discutere sul che fare ci può contattare:

Angelo Pedrini 347 5400864 sindacalista – RSU Marco Semenza e Mattia Bagatin

L’ufficio vertenze sindacale del sindacato SIAL-Cobas è aperto

il mercoledì sera dalle 17 alle 19,30

a Cassina de’ Pecchi Via Roma 81 (primo piano sopra pizzeria Capri)

lì, 14 marzo 2016