Telefonica-Movistar: comunicato di sospensione dello sciopero ad oltranza

telefonica6Dichiarazione del  comitato di sciopero a oltranza del personale tecnico di Telefonica-Movistar: cambio di fase (dal sito dei lavoratori telefonica.blogspot.com)

L’assemblea dei lavoratori/trici in sciopero ad oltranza di Movistar, dopo 74 giorni di sciopero, dichiara quanto segue.
La lotta per la dignità delle condizioni di lavoro in questo settore dove entrare in una nuova fase, adattandosi alla nuova situazione che si è venuta a creare a seguito dello sciopero.

Questo scenario è quello che avevamo previsto come il più probabile: Telefonica (in questo caso la rete dei sub-appalti) ed i sindacati maggioritari riuniti ad un tavolo di trattativa che, se non fosse stato per la nostra lotta, non si sarebbe mai aperto.
Questo tavolo di negoziato, che ha la missione di arrivare ad un accordo povero di contenuti e di limitare la portata dello sciopero e le rivendicazioni, deve essere sottoposto ad un controllo permanente attraverso la mobilitazione, se vogliamo che escano da questo accordo reali  miglioramenti delle condizioni di lavoro e dei salari nel settore.

Nonostante l’intrusione dei sindacati maggioritari nello ​​sciopero che come sempre agiscono senza tenere conto delle persone soggette alle pessime condizioni di lavoro proprie del settore, lo sciopero ha avuto una durata eccezionale ed è riuscito a superare con successo numerose difficoltà. Abbiamo superato diverse tappe e ora siamo al punto in cui, per  continuare la lotta con garanzie sicure, dobbiamo cambiare fase.
Lo sciopero dove prendersi una pausa, ricomporre le sue fila, organizzarsi intorno al movimento che si è autorganizzato, per tornare ad essere di nuovo lo strumento adeguato per affrontare la nuova situazione.

La fase della mobilitazione che stiamo lasciando alle spalle è stata lunga e molto difficile, ma dobbiamo dire apertamente e con piena convinzione che ne è valsa la pena. Siamo cresciuti con la lotta. Abbiamo scoperto che siamo in grado di affrontare le ingiustizie, per quanto grandi ne siano cause. Abbiamo conosciuto, contattato e combattuto al fianco di persone che, pur operando nello stesso settore, appena conoscevamo. Siamo stati in grado di combattere insieme a persone di organici frammentati di diverse società; ci siamo uniti, lavoratori in sub-appalto e autonomi.  Abbiamo compreso il valore di una parola usata troppo spesso come sinonimo di carità, e ci siamo resi conto che non è questo il significato, ma che significa unità, empatia, interessi comuni, cameratismo e, in particolare, essere parte di un tutto che ha gli stessi obiettivi: la giustizia sociale e diritti uguali per tutti. Questa parola è la Solidarietà.

In concreto, la ridefinizione parziale degli obiettivi di produttività (le tempistiche di lavoro), l’eliminazione delle sanzioni, così come l’eliminazione di un livello di sub-appalti sono il frutto dello sciopero, della nostra mobilitazione, non dell’abilità di contrattazione di alcun sindacato. La lotta diretta e partecipativa ci dà ciò che la passività di quei sindacati – che si definiscono rappresentanze senza il parere dei lavoratori – porta via.
A questo punto del programma, dobbiamo anche denunciare il comportamento scorretto di Telefonica e l’interpretazione tortuosa che ha fatto dell’accordo per l’evacuazione volontaria di MWC. La volontà dei lavoratori/trici è stata sempre quella di negoziare, e in effetti, quando abbiamo ottenuto la realizzazione di un negoziato, abbiamo abbandonato l’occupazione (che si è verificata, ricordo, dopo  quasi due mesi di sciopero ad oltranza) con l’impegno di Telefónica a rinunciare ad azioni legali contro gli occupanti.

Ebbene, oggi, Telefónica minaccia di voler chiedere i danni a Aitzol, uno dei nostri portavoce, mentre la Magistratura procede d’ufficio con il procedimento penale contro di lui. Ci rendiamo conto che entrambe le scelte sono una chiara violazione degli accordi raggiunti e abbiamo annunciato pubblicamente che risponderemo a queste forme di aggressione con la mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini. Pretendiamo che Telefónica ritiri attivamente la denuncia sottoscrivendo un impegno di rinuncia di querela e danni. Aitzol è già un simbolo di una lotta esemplare, e difenderemo lui e il movimento auto-organizzato come elementi fondamentali per la futura mobilitazione.

Il cambio di fase nella lotta, si concretizzerà in questo modo:
Ritorno generale al lavoro da Lunedi 22 giugno

1.Torniamo al fine di garantire la continuità della lotta per riorganizzare, rafforzare gruppi di resistenza dando la possibilità all’impegno verbale che in due o tre mesi sarebbero stati realizzati significativi miglioramenti nelle nostre condizioni di lavoro.
2. Annunciando il ritorno allo sciopero, se non si producono miglioramenti significativi in ​​questo autunno 2015.
3. Il Comitato di sciopero ad oltranza mantiene la sua validità giuridica per coprire i negoziati in corso in Bizkaia i Gipuzkoa e in alcune aziende nel resto del territorio, dove sussistono negoziati intavolati e non conclusi da risolvere, come nel caso di Se Cotronic a Barcellona.
4. Dopo aver risolto queste questioni considereremo la possibilità di sospendere lo sciopero per un periodo minimo di tre mesi di tempo per valutare l’evoluzione degli accordi di miglioramento sottoscritti.

Abbiamo voluto citare anche un aspetto della lotta. L’accordo delle scale è uno strumento che deve contribuire a forzare un cambiamento delle condizioni di lavoro nel settore. Per questo è essenziale che ci sia un dibattito pubblico su quali siano le strade per farlo rispettare in modo efficace e realizzarlo. La risposta arrogante di Telefonica, ovvero sostenere che nessuna società di telecomunicazioni offrirà condizioni di lavoro dignitose, deve condurci a una profonda riflessione. Non possiamo dire “sì, possiamo”, e fermarci al semplice tentativo.
Non vogliamo finire questo comunicato senza ringraziare con tutto il cuore la grande solidarietà ricevuta da tante persone, organizzazioni, gruppi, media alternativi, associazioni culturali, associazioni di quartiere, sindacati … abbiamo paura di dimenticare qualcuno, ma è stato talmente grande quello che abbiamo vissuto insieme… grazie di cuore, noi e voi abbiamo lo stesso sentire comune, quello di lottare per la dignità e la giustizia in questo mondo.
Ci vediamo nella lotta, e sarà presto.
Salute e lotta. Fino alla vittoria.
Commissione per lo sciopero ad oltranza del personale tecnico-Telefonica Movistar
Venerdì 19 giugno 2015
www.teleAfonica.net
mail: teleafonica@ymail.com